In viaggio con Belec: "Qui son cresciuto. Su Handa..."
Fonte: Inter Channel
Protagonista della puntata odierna di ‘Drive Inter’ su Inter Channel è il portiere sloveno Vid Belec, che insieme a Nagaja Beccalossi si confessa in un viaggio da Appiano Gentile a casa sua, fuori Milano: “Mi piacciono queste zone perché sono più tranquille”. Anche se all’inizio della sua avventura all’Inter lui viveva ad Interello: “Sono stati anni belli, un po’ particolari all’inizio perché cambi tutto, non sei più a casa tua”. I suoi inizi furono col tennis: “Poi ho scelto il calcio perché avevo litigato col mio allenatore. Diciamo che questo fatto mi ha fatto passare un po’ la voglia, anche se ogni tanto lo pratico ancora. Ho portato anche le racchette qui. Mi piace Djokovic, ma Federer è il top”.
Quanto è cresciuto Belec (pronuncia Belez, tiene a precisare) dal momento del suo passaggio in Italia? “Credo tanto. Posso vivere da solo, i miei genitori mi stanno comunque vicini ed è importante. L’italiano? Io parlo poco inglese, quindi l’italiano credo di averlo imparato velocemente, grazie anche ai compagni, visto che non mi piaceva molto studiare. Lo sloveno è molto difficile”. Belec spiega qual è il compagno con cui ha legato di più: “All’inizio Filkor, poi Federici e Fatic, coi quali abbiamo passato di tutto”. Compagni delle giovanili, quindi: che ricordi ha Vid di quegli anni, contraddistinti dalle quattro presenze al Viareggio? “Un torneo importante, con partite difficilissime. Ricordo la finale contro l’Empoli nel 2008, quando abbiamo vinto. Abbiamo fatto un gran casino, ma poi siam tornati subito a Milano. Ogni anno per me è stato diverso, anche adesso imparo qualcosa”.
Ora Belec è a tutti gli effetti nell’Inter dei grandi, ma ripensando agli anni del vivaio, c’era una squadra più forte tra quelle da lui vissute? “Secondo me l’anno dove eravamo più forti è stato l’anno del Viareggio e della sconfitta in finale scudetto con la Samp. Credo che quell’anno siamo stati più gruppo”. Altri spunti, a partire dalle sue vacanze: “Preferisco stare rilassato, mare o montagna è uguale. Posso anche andare a casa mia a Maribor, faccio un po’ di sci. Perché andare a Maribor? Preferisco parlare più della Slovenia, di Maribor è bello il centro storico, oltre agli impianti di sci”, risponde Belec. “Se c’è qualcosa di italiano in Slovenia? Sì, nelle località di mare si parla anche italiano, quindi è più facile”.
Parentesi sugli allenamenti: “In Italia ho sempre avuto allenatori tosti, in Slovenia magari no”, e sulla Nazionale: “Bene, bene… Ho fatto le giovanili e poi la maggiore. L’emozione? Sicuramente c’è, è diverso giocare con la Nazionale. Da noi stanno cambiando molte cose, il gruppo è giovane”. All’Inter ha ritrovato Samir Handanovic, suo connazionale. Come lo descriverebbe? “Un grande professionista, che ama lavorare sul campo”.
Samir rivela di avere una fidanzata ex pallavolista, adesso studentessa: “Mi segue ovunque, anche a Crotone era con me. Ha smesso col volley per scelta sua, lei curava di più lo studio. In Calabria stavo bene, vivevo. Professionalmente l’esperienza a Crotone mi ha fatto conoscere un torneo tosto, e questo è un grande vantaggio per me. Della città ricordo soprattutto il cibo, si mangiava troppo bene. Piatto preferito? Adoro il pesce… La cucina slovena è buona, consiglio soprattutto la carne”.