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Indagine curve, De Siervo: "Il calcio e le forze dell'ordine individuino i tifosi contrari all'ordine"

di Egle Patanè

Dopo l'indagine, che ha travolto anche Inter e Milan, emersa alle cronache nella giornata di oggi dopo l'arresto diversi ultras, l'amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo è stato intercettato dai giornalisti presenti a margine dell'evento svolto oggi all'Università Milano-Bicocca 'Ricette di innovazione' ha detto: "Credo che sia un intervento importante e che le forze dell’ordine stanno costantemente monitorando quello che avviene anche negli stadi. Da questo punto di vista, le informazioni sono ancora poche, ma credo che questo vada nella logica di rendere gli stadi luoghi aperti, in cui si possa andare serenamente anche con le famiglie e questo lo auspichiamo da tempo. L’obiettivo, non solo nostro, ma del calcio globale, è fare in modo che le famiglie tornino agli stadi - riporta Calcio e Finanza -. Questo obiettivo comune presuppone da un lato l’evidente presa di responsabilità del calcio che deve modificare e ristrutturare gli stadi, come è avvenuto con successo a Bergamo. Dall’altra le Forze dell’Ordine devono cercare di fare un lavoro attento per individuare quelle frange di tifo organizzato, se guardiamo all’Inghilterra si possono eliminare, che ha degli obiettivi totalmente contrari all’ordine costituito".

De Siervo commenta così gli episodi che hanno portato alla sospensione del derby di Madrid fra Atletico e Real:
"Dopo i fatti di ieri in Spagna, l’Italia non può ritenersi al di sopra del problema della sicurezza negli stadi e per questo siamo costretti ad arrivare ad un percorso per cui all’ingresso dello stadio, passando sul tornello al biglietto verrà associato il nominativo, la posizione, al nostro volto. Queste immagini verranno custodite in un server criptato a disposizione delle forze dell’ordine, non delle squadre di calcio o della Lega. Nel caso in cui si dovessero verificare dei fatti di attenzione da parte delle forze dell’ordine, le immagini verranno recuperare e queste persone daspate". 

Un lavoro di indagine e monitoraggio che si sta facendo anche per la pirateria.
"Il nostro Parlamento in queste ore sta decidendo se inserire persino la pena della detenzione per quelle aziende che non intervengono tempestivamente per risolvere il problema. La battaglia contro la pirateria digitale è una battaglia essenziale nel nostro Paese. Siamo riusciti a portare al nostro Parlamento una legge che consente di intervenire con una piattaforma che abbiamo donato all’Autorità e far cadere un sito pirata entro 30 minuti. Il supporto della tecnologia però sta molto più dalla parte dei pirati che dalla nostra, perché sono molto più bravi di noi. Ci sono stati avvicendamenti, ci sono connivenze, perché le amministrazioni del passato hanno tollerato questo comportamento, ma la battaglia è aperta. Il calcio si mantiene grazie ai ricavi che vengono dal pubblico, attraverso la presenza negli stadi, ma soprattutto attraverso i ricavi della televisione. È facile comprendere come se ci sono 300 milioni di euro che mancano all’appello, i conti delle grandi aziende non tornano più e anche chi gestisce i diritti deve accusare una riduzione. Che poi sono i soldi che mancano al calcio italiano per vedersi garantito la presenza di grandi campioni come in passato".


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