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Infantino: "Ci sono posti nel mondo dove non c'è abbastanza calcio. Mondiale per Club un successo"

di Christian Liotta
Fonte: Gianlucadimarzio.com

Il calcio visto da Gianni Infantino. È un'analisi decisamente approfondita quella offerta dal numero uno della FIFA, intervenuto al World Sports Summit di Dubai, dove tra le altre cose ha respinto con decisione l'accusa di un calendario di partite decisamente ingolfato, anzi la sua visione è diametralmente opposta: "Quando sento dire che c’è troppo calcio, rispondo che forse in alcune parti del mondo è vero, ma in altre parti del mondo non ce n’è abbastanza. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra calcio di club e calcio delle nazionali, tra partite significative e insignificanti”.

Infantino ha parlato ampiamente della sua creatura più desiderata, il nuovo Mondiale per Club: “È stato un successo commerciale, la competizione per club di maggior successo al mondo. L’aspetto più importante è che, dopo 120 anni concentrati sulle Nazionali, era fondamentale dare spazio anche al calcio dei club. Tutti giocano in un club, solo una minoranza gioca in nazionale. Nella finale Chelsea-PSG c’erano giocatori di 16 Paesi e cinque continenti. In una sola partita avevi il mondo intero collegato. Questo dà speranza ai bambini, perché sanno che un giorno potranno arrivare a giocare una finale di Coppa del Mondo, magari con il loro club”.

Prossimo appuntamento, il Mondiale nordamericano del 2026, il primo con la maxiformula a 48 squadre: "Avremo 104 partite: 104 Super Bowl in un mese. Avremo sei o sette milioni di persone negli stadi e sei miliardi davanti alla televisione. In appena due settimane abbiamo ricevuto 150 milioni di richieste di biglietti. In 100 anni di storia della Coppa del Mondo la FIFA ne ha venduti 44 milioni in totale. È qualcosa di assolutamente incredibile. Siamo l’unica organizzazione che finanzia il calcio in tutto il mondo. Senza la FIFA non ci sarebbe calcio in 150 Paesi”.


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