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Inter, esperienza da reality. Ora Brian Greenhalgh ci ripensa: "Ero troppo lontano dalla prima squadra, forse..."

di Christian Liotta

Tre anni fa, si allenava con Samuel Eto'o e Wesley Sneijder; oggi, si barcamena nella Isthman League, torneo regionale inglese. E di tanto in tanto, Ben Greenhalgh torna con la mente a quell'esperienza vissuta grazie al successo in un reality televisivo locale, che gli valse un contratto con le giovanili nerazzurre per sei mesi. Parlando alla BBC, Greenhalgh spiega: "Potrei tornare indietro e chiedermi perché non riuscii ad ottenere nulla da quell'esperienza, ma se continui a chiederti 'cosa sarebbe successo se', alla fine ti blocchi sul passato e non vai più avanti. E' stato strano trovarsi di fronte a gente che vedevi solo in tv, ma penso di avere approcciato l'esperienza in maniera migliore di quanto pensassi, affrontando tutto passo dopo passo".

Dopo sei mesi e un prestito al Como, alla fine l'esperienza di Greenhalgh in Italia si è chiusa senza troppi convenevoli: "Non volevo rinnovare, anche per via dell'atteggiamento dell'allenatore delle riserve verso i giocatori stranieri. Ero poi troppo lontano dalla prima squadra, negli ultimi anni solo Mario Balotelli e Davide Santon hanno fatto il salto. Ho pensato che preferivo tornare in Inghilterra, pensavo fosse facile trovare un contratto. Ma la gente si è dimostrata sempre riluttante nei miei confronti, forse perché sono rimasto fuori dal giro per un po'". Oggi, Greenhalgh ha un solo rimpianto: "Penso che all'Inter avrei dovuto avere forse uno stato d'animo migliore, quando ero lì la maggior parte del tempo volevo tornare a casa e rivedere tutti". 


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