Inter-Milan, non solo Leo: ecco i predecessori
Fonte: Datasport
Quest'oggi Datasport ha ripercorso, sul proprio sito, tutti gli allenatori 'traditori' che sono passati tra Inter e Milan. "Il primo fu Jozsef Viola, negli anni Trenta. L'ungherese, dopo una stagione sulla panchina dell'Ambrosiana Inter (1928-29), si trasferisce al Milan cinque anni dopo. Un tecnico sconosciuto ai più, che ha lasciato poche tracce in campo, ma che ha un record: è l'unico allenatore passato dall'Inter al Milan nella storia del calcio. Gli altri hanno fatto tutti il percorso contrario: Giuseppe Bigogno, Giovanni Trapattoni, Ilario Castagner, Luigi Radice e Alberto Zaccheroni. Prima Milan, poi Inter. Con fortune alterne. C'è chi ha fatto meglio in nerazzurro (Trapattoni) chi in rossonero (Zaccheroni) chi non ha mai incantato (Radice). A Leonardo, ora, il compito di arricchire di un altro capitolo la storia di amori e tradimenti sul filo Milan-Inter".
ECCO TUTTI I PREDECESSORI DI LEONARDO:
JOSZEF VIOLA
Nel 1928-29, sulla panchina dell'Ambrosiana Inter, conquista il sesto posto nel girone B di Divisione Nazionale. Passa al Milan dove allena nel 1933-34 e, in un secondo momento, dal 1938 al 1940, piazzandosi sempre a metà classifica.
GIUSEPPE BIGOGNO
MILAN - Approda al Milan nel 1946 e ci rimane fino al 1949 conquistando un quarto, un secondo e un terzo posto.
INTER - Allena i nerazzurri nel 1958-59, ma senza fortuna: viene sostituito dopo 23 giornate.
GIOVANNI TRAPATTONI
MILAN - Si siede sulla panchina rossonera dall'aprile 1974 al posto di Cesare Maldini. Guida la squadra nelle ultime sei giornate di campionato piazzandosi al settimo posto. In Coppa Italia esce in semifinale contro l'Inter e, in finale di Coppa delle Coppe, rimedia una sconfitta proprio in finale a Rotterdam contro il Magedeburgo. Torna in rossonero all'inizio della stagione 1975-76: alla fine del campionato è terzo.
INTER - La sua esperienza nerazzurra comincia nel 1986 e termina nel 1991. Il suo ciclo porta lo scudetto dei record (1988-89), una Supercoppa italiana (1989) e una Coppa Uefa in finale contro la Roma (1991) ultimo atto prima del trasferimento alla Juventus.
ILARIO CASTAGNER
MILAN - A lui il compito di risollevare le sorti dei rossoneri, precipitati in B nel 1982. Riconquista la massima serie, stravincendo il campionato cadetto, e riassapora la Serie A nella stagione 1983-84: non riesce, però, a concludere la stagione perché viene sollevato dall'incarico nella parte finale del campionato. La società rossonera accusa il tecnico di essersi lasciato corteggiare dall'Inter.
INTER - Allena per due stagioni (1984-85 e 1985-86). La prima è abbastanza soddisfacente: si piazza terzo in campionato (lo scudetto lo vince a sorpresa il Verona di Bagnoli), mentre in Coppa Italia e Coppa Uefa si arrende solo in semifinale. Va decisamente peggio il secondo anno: viene esonerato dopo dieci giornate.
LUIGI RADICE
MILAN - Il 1981-82 è una stagione durissima per i rossoneri, che retrocederanno in Serie B per la seconda volta nella loro storia. Radice non lega con i giocatori e viene esonerato dopo 16 giornate. Fatale la sconfitta sconfitta casalinga contro l'Udinese (0-1, rete di Causio).
INTER - Guida i nerazzurri nel 1983-84. Avvio traumatico: dopo le prime quattro giornate l'Inter è da sola all'ultimo posto in classifica. Poi Radice si riprende e conclude il campionato al quarto posto. In Coppa Uefa esce agli ottavi di finale.
ALBERTO ZACCHERONI
MILAN - Approda in via Turati nell'estate 1998 e, al primo tentativo, conquista uno scudetto insperato rendendosi protagonista di una clamorosa rimonta sulla Lazio. La sua avventura finisce nel 2000-01 dopo l'eliminazione nella fase a gironi di Champions League per mano del Deportivo La Coruna. Mai idilliaci i rapporti con il presidente Silvio Berlusconi, che definì Zac un sarto che
ha della buona stoffa, ma non la sa lavorare.
INTER - Subentra a Hector Cuper nel 2003-04 e chiude il campionato al quarto posto, in Champions League non riesce a superare la prima fase rimediando anche una pesantissima sconfitta per 5-1 a San Siro contro l'Arsenal. A fine stagione non riuscirà a guadagnarsi la riconferma: al suo posto il presidente Massimo Moratti chiamerà alla sua corte Roberto Mancini.