Jacobelli: "Calciopoli infinita, Rocchi va fermato!"
Dal proprio blog, il direttore di Quotidiano.net, Xavier Jacobelli, si sofferma così su Inter-Napoli e il pessimo arbitraggio di Rocchi: "Premessa fondamentale e doverosa. Il Napoli a San Siro ha disputato una grande partita e i suoi meriti sono manifesti, incontrovertibili, inattaccabili. Per giunta, soltanto il 24 settembre, al San Paolo, gli era stato negato un rigore grande come una casa durante la partita con la Fiorentina. Non si vince per 3-0 in casa dell'Inter campione del mondo per club tuttora in carica, se non si è una grande squadra, legittimata dalla sua forza a battersi per lo scudetto. Nemmeno il Napoli di Maradona e dei due scudetti era mai riuscito a vincere a Milano contro l'Inter, sconfitta per la terza volta nelle prime cinque gare di campionato, con una difesa che di burro era con Gasperini e di burro è rimasta con Ranieri (6 gol presi in 3 gare ufficiali). E ancora: nelle prime cinque partite di questo torneo, l'Inter ha incassato 11 gol, cioè quasi la metà di quelli che il Milan aveva subito nell'intero arco dell'ultimo campionato.
Ma, il giorno dopo l'impresa partenopea, la vera questione è un'altra. Perchè su questa non c'è niente da fare. Passano gli anni, Calciopoli non finisce mai e non finisce mai lo scandalo degli arbitri "inadeguati" (Ranieri dixit) che rovinano partite bellissime, sono manifestamente incapaci di gestire sotto l'aspetto tecnico e psicologico incontri ad altissimo livello qual è stato ieri sera Inter-Napoli.
Rivediamo alla moviola l'obbrobrio Rocchi. 10': ammonizione di Obi per fallo inesistente su Lavezzi; 33', fallo di Zanetti su Lavezzi al limite dell'area: Zanetti non viene ammonito; 41', Obi spinge Maggio nettamente fuori area, rigore per il Napoli ed espulsione di Obi. Hamsik calcia il penalty che, però, dovrebbe essere ripetuto perchè Campagnaro e Samuel entrano in area prima della battuta dello slovacco. Campagnaro infila Julio Cesar dopo la sua respinta. Rocchi convalida il gol, ammonisce Zanetti, Julio Cesar ed espelle Ranieri per proteste. In tutto questo disastro, l'assistente Nicoletti non c'era e se c'era dormiva. Voto a Rocchi: zero. Voto a Nicoletti 1.
Siccome siamo soltanto alla quinta partita del campionato, Nicchi & Braschi o Braschi & Nitti facciano qualcosa da arbitri, nell'interesse della loro categoria: fuoriclasse modello Rocchi, dopo lo scempio del regolamento indefessamente perpetrato a San Siro, devono essere fermati. Subito e a tempo indeterminato. Per il bene loro e, soprattutto del calcio italiano, per evitare che facciano di peggio. perchè al peggio, si sa, non non c'è mai fine. Rocchi, infatti, è pure decisivo. Se questo è l'erede di Collina, stiamo freschi, ma, d'altra parte, l'ex arbitro migliore del mondo non è mai stato il miglior designatore del mondo. Grazie a Dio è passato all'Uefa (a proposito: può dirci qualcosa sull'esemplare direttore di gara spedito giovedì scorso a Lisbona per negare un rigore evidente alla Lazio, accordare allo Sporting un gol a tempo di recupero scaduto, tartassare i bianconcelesti?). Quanto a Braschi, ieri sera in tribuna al Meazza ha avuto il coraggio di definire Rocchi "il migliore dei nostri arbitri". E' proprio vero: il pudore è come il coraggio: se uno non ce l'ha, non se lo può dare.
La questione arbitrale è il nodo irrisolto del calcio italiano e, sul campo, lo sarà sino a quando Abete, la Federcalcio italiana e le principali federazioni mondiali non convinceranno Blatter e Platini ad autorizzare il ricorso alla tecnologia per aiutare i direttori di gara e assistenti a sbagliare di meno. Ciò detto, siccome stiamo parlando di professionisti di fatto, che percepiscono una montagna di euro per ogni partita che dirigono, oltre a fermarli il più a lungo possibile quando sbagliano, bisognerebbe stangarli nel portafoglio. Multarli con sanzioni proporzionate alla gravità dell'errore commesso. Vero, Braschi & Nicchi? Nel frattempo, aspettiamo di sapere per quanto tempo Rocchi verrà tolto dalla circolazione arbitrale. E stavolta, non c'è spazio per le solite parole piene di nulla".