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Jacobelli: "Credo in Gasperini, ma se fallisse..."

di Daniele Alfieri
Fonte: TMW

In una lunga intervista concessa ai colleghi di TuttoMercatoWeb.com, il direttore di Quotidiano.net Xavier Jacobelli ha analizzato la delicata sfida di stasera fra Inter e Roma. In campo scenderanno due squadre che non stanno vivendo un periodo positivo, entrambe reduci da una sconfitta all'esordio in campionato, con i giallorossi fuori anche dall'Europa League e la squadra di Gasperini battuta in Champions dal Trabzonspor. Questa l'analisi del giornalista:

Inter-Roma, gara fra le squadre più discusse di questo inizio di campionato, che partita sarà?
"Una partita terribilmente complicata per l'Inter, secondo me, più che per la Roma perché la sconfitta con il Trabzonspor in Champions ha lasciato strascichi pesanti, è venuta dopo la batosta di Palermo, ed è venuta dopo, seppur lontano nel tempo, l'altra sconfitta nella finale della Supercoppa Italiana con il Milan. Mai negli ultimi novant'anni l'Inter era stata sconfitta nei primi tre impegni ufficiali della stagione. La Roma ha perso in casa con il Cagliari ed è stata eliminata dall'Europa League; mi sembra però che, sulla carta e poi il campo è pronto a smentirci, toccherà all'Inter dimostrare di aver imboccato la via d'uscita da questo periodo non positivo. La Roma dovrebbe schierare Borini dall'inizio insieme a Totti e Osvaldo e i giocatori vogliono, lo abbiamo appreso dalle dichiarazioni di questa settimana, seguire le indicazioni di Luis Enrique. Mi pare che da un punto di vista psicologico sarà più difficile per l'Inter che per la Roma, dopo di che bisognerà vedere sul campo".

Di questa Inter quali sono i pregi e i difetti?
"L'Inter, secondo me, soffre della sindrome di Mourinho. Mi spiego: quando Mourinho allenava i nerazzurri e nell'arco di due anni li portava ai vertici del calcio mondiale vincendo tutto ciò che c'era da vincere, ivi compreso la Coppa dei Campioni dopo quarantacinque anni, non faceva soltanto il tecnico, ma il general manager, il responsabile dell'area sportiva, dirigeva il calciomercato e faceva il capo delle comunicazioni. Andato via Mourinho l'Inter è arrivata al terzo sostituto nell'arco di un anno solare: prima Benitez, poi Leonardo e adesso Gasperini, però sembra non essere riuscita a liberarsi del fantasma del portoghese. Per altro la scelta di Gasperini è stata, come ben sappiamo, piuttosto problematica e legata al fatto che Leonardo ha piantato in asso la squadra e la società lasciandola in grave difficoltà. Ma quando s'ingaggia Gasperini, ed è risaputo universalmente che il suo modulo tattico è il 3-4-3, bisogna mettergli anche a disposizione giocatori capaci di eseguire i suoi schemi, invece Gasperini voleva Palacio e gli hanno preso Zarate, desiderava avere subito Kucka e lo avrà probabilmente, forse, a gennaio. Dopo di che c'è la questione anagrafica, di motivazioni e di logorio psicologico del blocco dei veterani Zanetti, Stancovic e Cambiasso, tanto per fare dei nomi, in attesa che torni Maicon, perché chi ha osato definire Jonathan il nuovo Maicon ha preso una cantonata fenomenale. Quindi adesso l'Inter è tornata al modulo a lei caro, ma la sensazione ricavata, vedendo giocare i nerazzurri con il Trabzonspor, è che questa fosse una squadra senz'anima, senza stimoli, senza motivazioni e piombata in uno stato confusionale e bisognerà vedere se entro questa sera Gasperini riuscirà a raddrizzare la situazione".


Secondo lei i giocatori dell'Inter stano remando contro Gasperini perché non lo ritengono un allenatore al loro livello?
"Questa è un'interpretazione dietrologica che per altro in queste ore ha trovato diversi sostenitori, io però non sono d'accordo, non credo che i giocatori dell'Inter siano così masochisti da infilare una sconfitta dietro l'altra incassando gol a ripetizione e infilandosi in una strada molto pericolosa per quanto riguarda la Champions League, perché il girone non è assolutamente facile come qualcuno lo aveva definito il giorno dei sorteggi. Io penso invece che questa squadra abbia bisogno di tornare a giocare sempre come sa giocare e secondo il modulo che l'ha portata al successo e credo che Gasperini lo abbia realizzato dopo il 4 a 3 subito a Palermo e con il Trabzonspor ha inciso anche la componente sfortuna, perché ad essere onesti bisogna rimarcare gli errori commessi da Milito, ma non può essere un alibi o un'attenuante, in quanto l'Inter ha sbagliato contro i turchi e li ha consegnati alla storia dal momento che mai prima di mercoledì sera una squadra turca aveva vinto una gara di una competizione europea in casa nerazzurra".

Sul fronte Roma quali sono i veri problemi? La squadra si deve solo adattare al pensiero di Luis Enrique o ci sono questioni non risolte che arrivano dal passato?
"Intanto la Roma sta vivendo una rivoluzione oserei dire epocale, se l'aggettivo non è troppo impegnativo. E' cambiata la dirigenza, è cambiato il tecnico, è cambiato il responsabile del mercato e sono cambiati molti giocatori e c'è stato un processo di ringiovanimento della rosa. E' stato buttato via del tempo montando un caso Totti che non è mai esistito, perché il capitano si è sempre comportato in maniera esemplare nei confronti della squadra per la quale gioca da venti stagioni consecutive in serie A, e invece prima Baldini, poi Luis Enrique e infine Sabatini hanno additato alla pubblica opinione Totti come se fosse foriero di tutti i mali della Roma, ma così non è e lo si è visto con il Cagliari, quando il capitano è stato il migliore in campo. Bisogna dare a Luis Enrique il tempo necessario perché la squadra recepisca i suoi dettami, anche se questo tempo non può essere infinito".


Più a rischio la panchina di Gasperini o quella di Luis Enrique se le due squadre dovessero continuare a non fare risultati positivi?
"Credo che Gasperini rimanga anche in caso di eventuale sconfitta con la Roma, ma in questo momento è più a rischio la sua panchina".

In caso di esonero di Gasperini l'Inter non può più permettersi di sbagliare allenatore. In questo momento c'è un tecnico giusto che possa sedere sulla panchina nerazzurra a stagione in corso?
"Se dipendesse da Moratti sarebbe Capello indubbiamente, ma Capello è legato da contratto alla Federazione inglese fino a giugno 2012 e non credo che eventualmente possa liberarsi prima da questo impegno. Si sono fatti i nomi di Ranieri e Delio Rossi, però io penso e continuo a pensare che Gasperini, pagato questo scotto di noviziato nerazzurro, possa raddrizzare la situazione".


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