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Juve-Bologna, pubblicato l’audio del Var del rigore negato ai rossoblù. Rocchi: "Non sospendo Di Bello"

di Mattia Zangari

Come promesso, l’Associazione italiana arbitri ha reso pubblico l’audio del Var del discusso rigore non concesso al Bologna durante la gara contro la Juventus per il fallo evidente di Iling-Junior su Ndoye, a pochi passi dalla porta. Il Var Fourneau, si legge su La Repubblica, apre il check con l'arbitro di campo Di Bello con la frase: “Possibile rigore”, ma già dopo pochi secondi, chiede agli operatori di approfondire: "Fammi vedere solo un’altra prospettiva…". A quel punto, la valutazione che Fourneau spiega così: “No, sta fermo, guarda...". riferendosi al bianconero. Tesi avallata dall’Avar Nasca: “Per me no”. E così, in una manciata di secondi, l’episodio è liquidato: "Check completato, non c’è nulla". 

Un errore che il designatore Gianluca Rocchi ha spiegato dando colpa alla troppa fretta di arrivare a una decisione: "Una revisione troppo poco accurata. Di Bello aveva avuto la sensazione che i due fossero di fianco. Il Var doveva capire che le posizioni erano diverse”. Fallo netto: “Ma, da regolamento, non è rosso”. Diversa invece la questione dei due rigori chiesti dalla Juventus nella stessa partita: “Non è rigore né il primo né il secondo di quelli chiesti dalla Juve”. Ma Rocchi non si ferma ai processi: “Io Di Bello non lo sospendo, io sospendo arbitri per motivi disciplinari e mi è capitato. Magari farà un turno o due a casa, non di più. Ho bisogno di lui, se non uscirà è perché alcuni hanno fatto meglio di lui".

Poi, Rocchi torna sull'errore dello Stadium e sulle polemiche che ne sono derivate: "Ho letto cose che mi anno fatto molto male. Vedo un atteggiamento verso gli arbitri che non va bene. Abbiamo sbagliato, la prima colpa è mia perché DI Bello va perché lo mando io. È un arbitro di livello. La prima giornata ci aveva fatto ben sperare, dell’ultima non siamo assolutamente contenti. Noi siamo assolutamente consapevoli di quando sbagliamo e lavoreremo per correggerli. Ne faremo altri, non siamo infallibili. Ma rispettate la figura arbitrale: facciamo notizia solo se sbagliamo, vorrei facessimo notizia anche se facciamo bene. Abbiamo incrementato i tesserati di duemila ragazzi, non roviniamo questo messaggio per un rigore non dato. Anche mio figlio farà presto il corso, questi ragazzi sono il futuro. Qualche dichiarazione non mi è piaciuta per niente. Ma peggio la caccia all’arbitro. È sempre successo, ma dovremmo non farlo succedere più o meno. Se aggredisco uno a fine partita, che magari sa di aver sbagliato, che reazione vuoi che abbia? Io se ero l’allenatore del Bologna ero arrabbiato. Ma evita di andare dall’arbitro”. 
 


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