L'agente di Laxalt: "Sacrificato dall'Inter per Ansaldi. Ma non credo che si possa definire un rimpianto"
Vincenzo D'Ippolito, procuratore di Diego Laxalt, intervistato da calciomercato.com ripercorre le tappe della breve esperienza nerazzurra del giovane uruguagio oggi al Genoa: "Avevo segnalato Laxalt all'Inter già l'anno precedente rispetto al suo arrivo e lo avevano visionato durante il campionato uruguaiano. Poi il direttore sportivo Piero Ausilio lo osservò anche durante il campionato Sudamericano Under 20 e lì si convinse ad acquistarlo. Ma in realità fin da subito l'idea dell'Inter era quella di comprare il giocatore per prestarlo e valutarlo nel campionato italiano. L'Inter lo ha pagato relativamente poco, circa 2,3 milioni, ma ha scelto di fargli compiere un percorso che era chiaro fin dal momento del suo acquisto".
C'è un rimpianto nel non essere stato trattenuto dall'Inter? "Sicuramente Stefano Pioli aveva imparato a conoscerlo e sapeva bene le sue qualità. Tra l'altro lui ora sta facendo benissimo da esterno perché ha grande capacità di corsa per tutti i 90 minuti, ma il suo ruolo naturale è da mezzala e credo che potesse essere utile anche in quel ruolo. L'Inter però quest'estate aveva una necessità sugli esterni bassi e alla fine ha scelto di inserire il cartellino di Laxalt per abbassare il costo dell'operazione Cristian Ansaldi. C'era un allenatore diverso, un progetto diverso; quindi non credo si possa parlare di rimpianti".