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L'agente Lucci: "Il calcio si evolve a un ritmo incessante, ecco perché il nostro ruolo è cambiato"

di Mattia Zangari

"Il calcio si evolve a un ritmo incessante e, di conseguenza, anche il nostro ruolo. Per questo oggi si parla di agenzia e non più di agente". Lo ha detto Alessandro Lucci, agente sportivo, nel corso di un'intervista concessa alla prestigiosa rivista economica statunitense Forbes.

A cambiare, di conseguenza, è anche il modo in cui si porta avanti una trattativa, sottolinea Lucci: "Ho bisogno di condurre le negoziazioni di persona, perché mi permette di generare quell'energia, quel campo magnetico che diventa travolgente durante una trattativa. Da remoto questi elementi mancano. Gli scenari futuri del calciomercato? La definizione e l'immediatezza con le quali si invia un messaggio hanno cambiato completamente il nostro ritmo di vita, è per questo che la figura dominante sarà la comunicazione".

La sua World Soccer Agency attualmente gestisce 39 clienti, fra i quali Dejan Kulusevski del Tottenham, Leonardo Bonucci della Juventus ed Edin Dzeko dell'Inter, vale 283 milioni di dollari sui mercato, uno dei più alti in Italia: "Ora, per rimanere competitivi in questo mondo sportivo moderno e frenetico, gli agenti hanno dovuto ampliare i servizi, diventando una figura di riferimento che gestisce praticamente tutti gli aspetti della vita di un cliente, non solo il contratto di lavoro. Oggi, i loro doveri si estendono oltre il famoso momento in cui un cliente viene fotografato per aver posto la propria firma su un nuovo accordo". 


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