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L'arte del gol, Icardi: "La differenza tra uno normale e uno bravo. Batistuta-Eto'o riferimenti, con Mancini..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere della Sera

Taglio sul primo palo sul cross e incornata vincente: il marchio di fabbrica di Mauro Icardi, messo in mostra anche nell'ultima recita di Frosinone. "Non tutti hanno la qualità di fare quel tipo di gol. È questione di una frazione di secondo, è la differenza tra uno normale e uno bravo - dice Maurito al Corriere della Sera -. Da quando c’è Mancini cerco di uscire un po’ di più dall’area, ma stare lì dentro è la mia più grande qualità. L’anno scorso provavo a venire fuori, quest’anno meno: ci sono Ljajic, Jovetic, Palacio che fanno quel lavoro. Preferisco attaccare la profondità e stare dentro l’area".

Centravanti di riferimento?
"Da bambino Batistuta. Poi sono andato a Barcellona e ho amato Eto’o: in area la metteva sempre dentro, di punta, di petto, di testa, come veniva".

In Serie A capita di affrontare difensori cattivi ma non di alto livello. In Europa deve cambiare modo di giocare?
"In Europa cambiano i sistemi di gioco, l’intensità è diversa, più alta e preferisco quei ritmi. Certo è più facile giocare a basse velocità. Con i più bravi però è più stimolante. E poi io sono un attaccante puro. Più che lo scontro fisico con il difensore cerco di rubargli il tempo alle spalle. Il furto dell’attimo è la mia dote migliore".

Preferisce giocare con un modulo e giocatori tipo Perisic che fanno molti cross oppure sfruttare l’inserimento?
"Mi viene naturale colpire di testa, provare ad arrivare primo sul pallone. L’anno scorso mi intendevo bene con Kovacic, giocavo più sul movimento dei difensori e mi infilavo dietro tra le linee".

 


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