"L'avventura di Benitez è comunque finita"
Fonte: Gianluca Rossi per Gianlucarossi.it
"Finalmente si parte per Abu Dhabi. E finalmente si può pensare solo al Mondiale per Club che per come si sta mettendo la stagione al 2010-11 al momento è anche una vera e propria ancora di salvezza.
Dopo 22 anni vissuti praticamente ogni giorno al seguito dell'Inter le cose ormai me le sento prima: andatevi a rileggere gli editoriali di settimana scorsa, prima delle gare con Lazio e Werder. Immaginavo due figuracce perché I know my chickens, conosco i miei polli. L'Inter ha la testa al Mondiale praticamente dal derby, anche se la striscia di 2 vittorie nelle ultime 9 gare autorizza a credere che in realtà i nostri siano già ad Abu Dhabi fin dai primi di novembre.
Inconcepibile, al di là dell'ecatombe di infortuni, l'atteggiamento della squadra, anzi di quel che ne rimane. E ancora più inconcepibile che Benitez sia sempre più in balia degli eventi, ormai incapace di controllare la benché minima avversità. Anche Moratti conosce i suoi polli e non a caso aveva chiesto alla vigilia di evitare figure del cavolo a Brema, una volta sentito che Benitez dopo la partita con la Lazio aveva già messo le mani avanti, spiegando di non attendersi grandi motivazioni dalla sua squadra per l'ultima di Champions. E vi dirò di più: m'immaginavo pure che a Enschede il Tottenham non avrebbe vinto, accrescendo i rimpianti dell'Inter per aver chiuso al secondo posto un girone poi non irresistibile. Anche l'anno scorso l'Inter si qualificò da seconda e poi vinse la Champions, manifestazione che a febbraio ricomincia di norma in modo del tutto nuovo, ma questi calcoli ora come ora contano nulla. Al Mondiale si arriva certamente nel modo peggiore, ma le motivazioni non dovrebbero certo mancare. Se confrontiamo la partita di Champions col Twente rispetto a quella di Brema si capisce che sono soprattutto le motivazioni a cambiare il volto di una squadra, oltre che i suoi risultati. A Brema il cocktail mefistofelico è nato proprio dall'assenza di motivazioni mescolate ai motivi ben noti, compresa l'ormai acclarata incomunicabilità tra la squadra e Benitez. Al Weserstadion i tedeschi avrebbero potuto fare anche più male, visto che in risposta ai due pali di Pandev, ne hanno colpiti un paio anche loro nella ripresa, con l'Inter ormai in letargo. Con Prodl, che ha aperto le marcature in chiusura di primo tempo e con Pizarro che le ha chiuse nel finale, nel tabellino marcatori, a inizio ripresa, c'è finito pure Marko Arnautovic, ex poco rimpianto.
Penso che l'Inter ora possa solo vincere il Mondiale per Club, ma è presto per capire se un eventuale successo potrà poi rigenerare la squadra anche in campionato e in Champions. Chissà che invece i calciatori poi non si rilassino ulteriormente sull'ennesimo alloro fino a giugno, quando cambierà molto se non tutto.
Per come la vedo io l'avventura di Benitez finirà comunque entro gennaio e toccherà alla prima alternativa credibile come traghettatore l'eventuale recupero degli infortuni e del tempo sprecato. Impossibile ignorare però certi segnali: anche Eto'o stavolta ha solo trotterellato colla paura di farsi male, per non parlare di Santon che, sostituito da Biabiany a inizio ripresa, se l'è filata subito negli spogliatoi piuttosto che accomodarsi in panchina a fianco di un tecnico che non lo stima. Anche poco psicologo Rafa, visto che, non essendo Santon più una prima scelta, almeno questa partita poteva fargliela terminare. Poi il valore dell'Inter in campo è quello che è, con Cambiasso centrale di difesa, con Nwanko, Santon e Muntari, con Orlandoni e Biraghi, chiamati a sostituire Castellazzi, bloccato pure lui da problemi alla schiena, e Materazzi, fuori causa pure lui nel riscaldamento. Per non parlare dell'autentico terrore a inizio ripresa, quando Zanetti è crollato dopo un contrasto con Marin: lì Benitez è parso talmente tranquillo sulla tenuta fisica dei suoi giocatori che lo ha sostituito al volo con Natalino. Alzi la mano chi non ha tirato un sospiro di sollievo al fischio finale dell'arbitro turco Cuneyt Cakir. Ora c'è il Mondiale, poi con calma si deciderà il resto, a cominciare dalla panchina. Vista la mancanza di nomi di prestigio prima di giugno, si è tornati a parlare di Walter Zenga come traghettatore. Io però voglio vedere se Walter rinuncia ad un biennale da parecchi milioni di euro in Arabia Saudita per 400.000 euro e un interregno all'Inter di soli cinque mesi, magari pieni di guai".