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L'ex Uggè: "All'Inter non c'è stato rispetto. Oggi gioco l'Europa League in Estonia, ma l'Italia mi manca"

di Redazione FcInterNews.it

Dal vivaio dell'Inter al campionato estone con il Nõmme Kalju: questa la parabola di Maximiliano Uggè, oggi 25enne, che ai microfoni di Tuttosport si confessa parlando di questa nuova avventura. Dimostrando di non avere rimpianti per la fine del rapporto coi nerazzurri, anzi: "Ho fatto dieci anni di settore giovanile nell’Inter, fino agli Allievi nazionali con Daniele Bernazzani allenatore. Sono cresciuto con Caldirola, Destro, Laribi, Falcinelli, Tremolada: non male. Abbiamo vinto tutto. L’ultimo anno mi dicono che non sono nel progetto Primavera e mi ritrovo fuori, dopo aver dato tutto. Vado alla Triestina, tre anni di Monza, l’Under 20. Nel 2013 volo in Lituania, con il Suduva, a 22 anni. In Italia sempre promesse mai mantenute, senza credere in fondo nei giovani. All’Inter non c’è stato rispetto, è stata una botta ma sono ripartito. Sono arrivato con un -28 di temperatura, da piangere. Poi mi sono abituato, sono fortunato perché gioco a calcio. Tre anni stupendi in Lituania, mi sono trovato bene. Mi sentivo a casa, nell’ultima stagione ero anche il capitano. Rapporti splendidi con i compagni, mi piangeva il cuore ad andare via. Ma il budget era diminuito, era ora di cambiare. Con il Nomme Kalju gioco in Europa League, quest’anno siamo arrivati al terzo turno preliminare e il livello è molto più alto che in Lituania. L’Italia mi manca, un giorno vorrei tornare: incrocio le dita, ho offerte interessanti da Russia e Turchia. L’estero è un’esperienza che rifarei sempre".


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