Lanese su Calciopoli: "Comportamenti sconvenienti"
Fonte: Corriere dello Sport
"Cosa mi è rimasto di Calciopoli dopo dieci anni? Onestamente, poco o nulla. Ma non per arroganza, superbia, presunzione. Perché, per carattere, sulle cose che appartengono al passato, sono abituato a mettere una pietra sopra. Soprattutto, quando si sono concluse bene. A Napoli sono stato assolto “per non aver commesso il fatto”. Finita. Inutile tornarci sopra. Per questo non ho mai parlato di questa vicenda". Così Tullio Lanese, all'epoca dei fatti presidente dell'AIA, intervistato dal Corriere dello Sport.
La giustizia della Federcalcio l’ha squalificata per un anno, eppure a Napoli è uscito pulito...
"Forse qualcuno ha voluto “giocare”, forse qualcuno ha provato a mettermi in mezzo. Non lo so e non mi interessa, soprattutto ora. Io avevo un ruolo di garanzia, ero il presidente dell’AIA, probabilmente giusto fossi io a farmi “garante” per gli altri. Molti ragazzi si trovarono in difficoltà, quell’esperienza ci legò molto, ancora ci sentiamo, qualche volta, ero preoccupato per loro".
Cosa conserva di quell’anno tremendo?
"Tutto. Nel senso che qui a Messina, sotto casa mia, ho una cantina che mio figlio, soprattutto, ha adibito ad archivio. Non solo per quello che è successo durante Calciopoli, ma anche nella mia carriera da arbitro. Un giorno scenderò giù e ricomincerò a leggere".
Lei ha una nipotina piccola, Anita, che ha 3 anni. Se un giorno le chiedesse di spiegarle Calciopoli, cosa le risponderebbe?
"Di chiederlo alla mamma.... (ride). La mia famiglia è stata la mia salvezza, i miei figli sono sempre venuti a Napoli durante il processo, mi chiedevano come facessi ad accettare quello che stava succedendo. Rispondevo loro: “Io sono sereno, so chi sono, il mio cuore, la mia vita la conosco. Ho sempre dato tanto, molto a tutti. Calciopoli? C’erano dei comportamenti sconvenienti. Ma tornando alla domanda: le direi, “gioia mia, Calciopoli è stato qualcosa che ha creato difficoltà ma che ha anche portato qualcosa di buono”".
Il calcio l’ha squalificata per un anno: un’ingiustizia?
"Ho pagato il mio ruolo, ma è finita. Ingiustizia? Non mi è piaciuto....".