Laudisa: "Nuovi proprietari stranieri, servono regole"
Dal proprio spazio sull'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, Carlo Laudisa commenta la notizia del passaggio di proprietà del Parma, ceduto ieri ad una cordata russo-cipriota, analizzando più in generale l'impatto dei nuovi patron stranieri sul nostro calcio: "Bisogna guardare con attenzione ai cambi di proprietà che stanno rivoluzionando la serie A. Il primo grande scossone è arrivato alla Roma con l’ingresso di James Pallotta che solo negli scorsi mesi è uscito dall’ombrello-Unicredit, rilevando la maggioranza delle azioni giallorosse. Il progetto del magnate americano porta capitali e idee innovative, inclusa la meta del nuovo stadio. Un anno fa anche l’Inter è passata nelle mani dell’indonesiano Erick Thohir che ha iniziato un duro percorso di risanamento nel rilevare gli ingenti debiti della gestione-Moratti. E ora entrambe queste società sono nel mirino degli ispettori Uefa per il fair-play finanziario. I nuovi arrivati hanno ereditato gestioni complesse e si stanno adoperando per voltar pagina. Di sicuro non sono i nababbi che in altre nazioni hanno investito cifre da record".
Poi, viene fatta una proposta: " Le riforme in atto della Federcalcio guardano molto all’esempio della ricca Premier League, dove vige un’accurata clausola di salvaguardia. Lì chiunque voglia acquistare un club, prima di finalizzare il deal, deve sottoporsi ad attente verifiche finanziarie che ne garantiscano la solidità e, addirittura, i requisiti etici. In Italia, invece, le attuali norme non prevedono alcuna indagine preventiva. Perché, allora, non dare a Figc e/o Lega di A gli strumenti per dei controlli in materia? Può essere la strada per evitare brutte sorprese. È un momento molto delicato, il nostro calcio deve cambiar pelle, visto che non è più il tempo dei mecenati. Non è facile trovare investitori italiani, ma non è neanche il caso di mettersi in mano al primo che passa. È in gioco il futuro di tutti".