"Le scaramanzie di Motta e Milito. E venerdì..."
«Sono due persone d’oro oltre ad essere due calciatori straordinari». Fabrizio Bogo, chef genoano doc, descrive così in esclusiva a Pianetagenoa1893.net i suoi due amici speciali Diego Milito e Thiago Motta, con Genoa-Inter di venerdì ormai alle porte. Un’amicizia nata anni fa nel suo ristorante “Da Gigino” e mantenuta intatta nel tempo. «Ho conosciuto tanti giocatori genoani – confessa Bogo – ma un rapporto così stretto e intenso come con loro due non l’ho mai avuto». Del rapporto di amicizia tra il “principe” e Bogo si parla anche in una recente biografia dell’attaccante argentino: “El Principe – Diego Alberto Milito, una vita per il gol” di Nathanya Di Porto.
Come ha conosciuto il “principe”?
«E’ stato nel 2004 quando avevo invitato tutta la squadra del Genoa. Tra me e Diego ci fu subito un feeling, poiché io parlo molto bene lo spagnolo. La nostra amicizia è proseguita anche quando è stato trasferito in Spagna al Saragozza».
E invece con Thiago Motta?
«Lo conobbi grazie a Diego. Thiago cercava un appartamento quando arrivò a Genova nel 2008 e il suo compagno gli disse che potevo dargli una mano. Ci siamo conosciuti su un cavalcavia dell’autostrada: da allora anche con lui c’è un’amicizia profonda».
Che differenze ci sono tra i due?
«Diego è più casalingo: con lui trascorrevamo delle tranquille serate a cena. Con Thiago invece, dopo aver mangiato, ci tuffavamo a giocare con la playstation oppure andavamo in giro per locali. Il brasiliano è decisamente più “compagnone”».
Ricorda qualche aneddoto in particolare?
«Ne ho tanti, tantissimi: faccio fatica a ricordarli tutti. Con Diego avevamo una piccola cabala: quando è stato fermo per un infortunio, lui era sempre a mangiare nel mio ristorante anche per buon augurio. Quando guardavamo le partite si comportava sempre come un tifoso scalmato, soprattutto quando il Genoa segnava. Avevamo anche un’altra scaramanzia».
Quale?
«Prima di tutte le partite importanti, soprattutto prima del derby, lo portavo dal mio barbiere di fiducia in via Assarotti: gli ha sempre portato fortuna, poiché ha sempre segnato grandi gol».
Ha un ricordo del derby?
«La sera famosa delle tre “pere” alla Sampdoria festeggiammo tutti assieme anche con altri giocatori».
Veniamo al periodo “interista” dei due: vi siete ancora incontrati?
«Certamente: la nostra amicizia è rimasta più salda che mai. Sono stato ospite, assieme ad altri nostri amici genoani, di Diego e Thiago a Madrid per la finale di Champions vinta dall’Inter. L’anno scorso avevo visto tutte le partite di coppa per portargli fortuna: lo sto facendo anche quest’anno».
Veniamo alla partita di venerdì...
«Ho un ricordo della gara dello scorso anno. Diego non era per nulla contento dei cinque gol rifilati dall’Inter al Genoa: anzi, era molto imbarazzato».
Vi incontrerete prima della partita?
«Ci vedremo sicuramente con Diego e Thiago all’albergo dove alloggeranno i nerazzurri. Gli porterò nelle prossime settimane a Milano i quadri che il pittore Beppe Bonci ha dedicato loro».
E cosa accadrà tra voi durante la partita?
«Ho detto a entrambi: noi siamo amici, ma venerdì sera saremo nemici e tiferò contro di loro. Prima ci stringeremo la mano, ma dopo saremo avversari: spero proprio stavolta di non essere più il portafortuna di Diego e Thiago e che il Genoa possa finalmente battere l’Inter».