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Licheri, ex sostituto procuratore Federcalcio: "Calciopoli, la vera storia delle sim svizzere"

di Mattia Zangari

Intervenuto ai microfoni di 'Un Giorno da Pecora', in onda su Rai Radio 1, Ettore Licheri, senatore del Movimento 5 stelle, in passato sostituto procuratore della Federcalcio, parla anche delle indagini che condusse ai tempi di Calciopoli: "Moggi l'ho incontrato diverse volte. Una volta eravamo a Cagliari e mangiammo il maialino sardo nella pancia dello stadio, al tavolo del custode del Sant'Elia. Moggi era una persona a modo, affabile ma non ci stava a perdere", comincia a raccontare. 

Il discorso, poi, arriva al dunque alle famigerate sim svizzere: "Si tratta di un fatto oggettivo, gli arbitri avevano delle schede dedicate e parlavano con dei dirigenti, anche federali. Anche se non mi pare fossero svizzere, forse erano albanesi. Ingerenza di Moggi? Questa era l'accusa, c'erano tante telefonate che lasciavano intendere che, in qualche modo, lui toccasse quelli che erano i processi decisionali che portavano alla designazione degli arbitri. Aveva una serie di rapporti che, in qualche modo, facevano sì che gli arbitri fossero graditi alla Juve. C'erano tante telefonate di arbitri che denotavano una volontà di compiacere i voleri della Juve Campionati falsati? Ci furono delle squalifiche. I 37 scudetti che espongono i bianconeri? Se non sbaglio quello scudetto fu sospeso, francamente non lo so. Calciopoli fu lo specchio di un tempo particolare". 


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