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Lione, Aulas: "Superlega? Preferisco focalizzarmi sulla riforma proposta da Agnelli e Ceferin"

di Mattia Zangari

Jean-Michel Aulas, presidente del Lione, punta il dito contro le istituzioni calcistiche francesi, colpevoli di aver fatto calare il sipario sulla Ligue 1 anzitempo in maniera troppo frettolosa. "Più del governo, hanno sbagliato Lega e Federcalcio prima adeguandosi all’indicazione del primo ministro di sospendere la Ligue 1, il 28 aprile, poi chiudendo tutto due giorni dopo - dice in esclusiva alla Gazzetta dello Sport -. Una vera aberrazione. Anche il Consiglio di Stato ha dimostrato che sono state le istituzioni a fermare il calcio. La situazione è anacronistica con organizzazioni che dipendono dall’Uefa ma che non ne hanno rispettato direttive e orientamenti. È incomprensibile. Pure Portogallo e Russia hanno ripreso e a noi rimanevano dieci gare".

Anche l'Uefa, in questo contesto, è risultata impotente di fronte alle decisioni di un governo: "L'Uefa si è mossa bene invitando alla prudenza. Non la Francia. Forse da noi sono prevalsi interessi individuali legati a retrocessioni e posti europei. A pagare alla fine sono i grandi club con perdite del 38% dei ricavi. Il Psg le stima a più di 200 milioni di euro, noi a più di 100. Il sistema calcio, secondo gli organi di controllo, perderà 1,2 miliardi. È drammatico. Forse l’Uefa avrebbe dovuto minacciare sanzioni severe contro chi non avesse rispettato le sue direttive". 

Le Coppe si concluderanno eccezionalmente in versione Final Eight, un progetto che potrebbe aprire la strada alla Superlega: "È una questione molto politica e difficile - spiega il numero uno dell'OL -. È vero che ci sono club come il Real Madrid che hanno sete di indipendenza, ma preferisco ci si focalizzi sulla riforma della Champions partendo dalla proposta di Agnelli con l’Eca e dell’Uefa. Sperando che la Francia non si metta di traverso, dando il solito cattivo esempio".

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