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Lo psicologo: "Arbitri-Inter? Sì, errori reiterati. Però..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

La Gazzetta dello Sport ha contattato Giuseppe Vercelli, psicologo dello sport, per parlare approfonditamente del problema arbitrale.

Come ha detto Massimo Moratti, è possibile che da parte degli arbitri ci sia un condizionamento a fischiare il primo rigore a favore dell’Inter dopo tanti mesi?
"Credo che una cosa del genere possa avvenire tra i Dilettanti. Gli arbitri di Serie A vengono preparati anche e soprattutto a livello mentale per andare oltre a pregiudizi e condizionamenti. E non dovrebbero sentire nemmeno la pressione di uno stadio di cinquantamila persone che invoca un rigore non appena succede qualcosa di poco chiaro in area. Anche perché gli arbitri designati cambiano ogni domenica. Quindi nel caso dell’Inter penso si possa parlare di errore reiterato, ma in buona fede. Se no non potremmo definirli arbitri professionisti". 

Come si prepara un arbitro a livello mentale?
"Tra i tanti, viene fatto un lavoro con psicologi dello sport. Per fare un esempio, l’arbitro dimostra la propria forza anche ritardando una sostituzione. Sono dei giochi psicologici con cui ognuno mette in evidenza la propria personalità. Perché è inevitabile che per fare quel mestiere a un livello così alto devi avere molta personalità".

Crede che se l’Inter finisse con il parlare troppo dei rigori non dati rischierebbe di ottenere l’effetto opposto?
"Esiste un principio psicologico che dice che ciò che tu credi vero diventa reale nelle sue conseguenze. Di fatto, è più facile che ti capiti proprio ciò che vorresti evitare. Forse è più importante, ma sono sicuro che all’interno dello spogliatoio Mazzarri lo abbia stia già facendo, che i nerazzurri si concentrino sul cercare le cause delle loro difficoltà a fare gol". 


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