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Lo scudetto della discordia compie quattro anni

di Alberto Casavecchia
Massimo Moratti festeggia il quinto scudetto di fila, lo scorso 16 maggio a Siena

Quattro anni fa successe il terremoto calcistico che tutti chiamiamo Calciopoli, un terremoto che ha rovesciato i vertici del campionato italiano, riportando dopo anni l’Inter in auge e condannando gli acerrimi rivali della Juventus alla prima retrocessione in Serie B e non solo. Infatti alla Juventus vennero di fatto tolti i due scudetti conquistati nel 2005 e nel 2006, con quest’ultimo che Guido Rossi consegna a tavolino all’Inter che si può fregiare del 14esimo trionfo della sua storia, il primo per riassegnazione. Un gesto che poi scatenerà le critiche di tutti: dei saggi UEFA che hanno condannato tutto quanto. Dell’Italia bianconera e non interista, con la prima imbufalita nei confronti dell’Inter che così riassaporava pian piano la gloria, dominando le competizioni italiane, sino a giungere ai vertici europei.

In molti riconducono l’inizio del dominio nerazzurro allo ‘scippo’ di quello scudetto che, ai nostri giorni, torna d’attualità. Ai bianconeri non è andato giù il fatto che i nerazzurri lo abbiano portato per un anno sul petto, prima di riconquistarlo una prima volta a Siena, una seconda a Parma, poi in poltrona ad Appiano Gentile e nuovamente a Siena, con la Juventus che intanto, dopo un anno di Purgatorio in B, tornava nella massima serie ed assisteva inerme alle cavalcate dei nerazzurri di Mancini prima e Mourinho poi.

La riapertura dei processi di Napoli, oltre alle colate di veleno nei confronti dell’Inter, ha fatto si che lo ‘scudetto della discordia’ vacillasse. Luciano Moggi, non certo un amico dell’Inter, ha trovato nuova linfa vitale ed ha invitato la Juventus a chiedere la revoca dello stesso, richiesta prontamente accolta dal neo presidente Andrea Agnelli, il quale ha compiuto la mossa per fare un piacere al popolo bianconero, deluso per la stagione deludente, almeno secondo il presidente Massimo Moratti. I processi dei mesi successivi diranno poi se lo scudetto rimarrà nerazzurro o se non avrà un possessore. Sta di fatto che i toni i discordia sono stati ormai aizzati, e questo scudetto rimarrà per sempre un affronto, per i tifosi juventini, mentre un motivo d’orgoglio per i nerazzurri, strappato inoltre ai retrocessi rivali.


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