.

Luisa Corna: "Sono interista per amore di Aldo Serena. Ricordo l'eleganza di Moratti, con la Juve sarà dura"

di Antonello Mastronardi

In un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport e pubblicata sul sito della rosea, la showgirl Luisa Corna, nota tifosa nerazzurra, ha parlato della propria passione per il calcio e per l'Inter e del percorso che attende la squadra di Spalletti in questo finale di stagione, a cominciare dalla sfida cruciale alla Juve di domani sera: "Non farò un pronostico, tanto più per una gara così complicata. Incrocerò le dita e confiderò in Icardi, anche se non ce l'ho al fantacalcio. Ci gioco con amici e parenti: ho tanti difensori della Juve, l'attacco del Napoli. Interisti? Ho Candreva, dunque spero che giochi e ottenga un voto alto; per Icardi, invece, non avevo abbastanza soldi. Domani sera sarò in teatro per uno spettacolo su Mia Martini: guarderò il telefono tra una canzone e l'altra e, a fine show, guarderò la ripresa da qualche parte. Per la Champions League non è facile: vedo le romane favorite, ma l'Inter ha tutte le carte in regola per qualificarsi, cosa importantissima anche economicamente. Sullo scudetto, dico che a inizio anno credevo nel Napoli; ora non so, ma gli azzurri, pur con una rosa inferiore alla Juventus, stanno mostrando un grande carattere".

A proposito della propria passione per i colori nerazzurri, la Corna aggiunge: "Son diventata interista quando ebbi una relazione con Aldo Serena. Mio padre, poi, aveva giocato in B ed era tifoso della Juve: io ho scelto diversamente. L'Inter è rock, nessuna regala così tante emozioni. Non è un caso che l'inno reciti 'Pazza Inter, amala!". Il segreto sta proprio nel fatto che l'Inter ti fa vivere sulle montagne russe, senza mai star tranquilli. Un tempo andavo spesso a San Siro, mi piaceva. Ora ci vedo meno, Ricordo come fosse ieri una partita che vidi a bordo campo, con la foschia e il profumo dell'erba, il rumore della palla e le istruzioni degli allenatori. Sono legata a Prisco, uomo di irripetibile ironia, a Pellegrini e a Moratti: una volta chiesero se, in caso di scudetto, avrebbe gradito un mio spogliarello, come la Falchi e la Ferilli per Lazio e Roma; lui rispose con straordinaria eleganza, dicendo che sono una bella donna ma gli avrebbe fatto piacere ascoltarmi cantare per l'Inter. Il ricordo più bello? La stagione 1988/89, lo scudetto dei record. Ricordo che Aldo, che finiì da capocannoniere, segnò proprio alla Juve al Meazza, colpendo di testa a un'altezza strepitosa. Quella partita terminò 1-1, chissà stavolta come andrà a finire".

VIDEO - SERENA APRE E CHIUDE IL DERBY: 1-3


Altre notizie