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Luppi: "Recoba era chiamato 'cigno' da Novellino. A Venezia gli bastò un attimo per dimostrare di essere un campione"

di Andrea Pontone

Gianluca Luppi, ex difensore del Venezia, ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com parla in questo modo di Alvaro Recoba, da oggi 44 enne: "La prima settimana di allenamento Novellino continuava a chiamarlo ‘cigno’. "Cigno, cigno, cigno!". Mentre correvamo ci veniva da ridere, così dopo un po’ gliel’abbiamo detto: ‘Mister guarda che si chiama Chino!’ Ma per Novellino era lo stesso. E alla fine gli ha regalato un cigno in vetro di Murano per farsi perdonare".

Sui problemi di peso dell'uruguaiano: "Alvaro a Venezia era un ragazzo semplice, di compagnia e con tanta voglia di fare bene. L’unica cosa è che doveva stare attento al peso: tendeva ad ingrassare. Per lui giocare voleva sempre dire divertirsi. E gli è bastato un attimo per dimostrare di essere già un campione vero".

Su tempi dell'Inter: "Vieri e Recoba insieme? Ah no, non avrei mai immaginato quanta strada avrebbero fatto. Un ragazzone, Christian. Ma quanto era ostinato. Mi ricordo che lavorava in continuazione per migliorare coi piedi, lì dove sapeva che avrebbe potuto fare la differenza. Curare il dettaglio: questa era la costante dei miei compagni fuoriclasse. E devo dire che ne ho avuti parecchi".

Sulle punizioni: "E le sue ‘manie’. Una era in comune con Recoba: “I calci di punizione. Un allenamento continuo, instancabile. Certo, poi in partita era meglio lasciarle al Chino. Ricordo una sua punizione ad Empoli da centrocampo: gli urlavamo mettila, mettila dentro. Invece ha tirato e siamo corsi ad abbracciarlo”. Uno di quei 10 gol, di un 1999 da favola. “L’arrivo di Recoba a Venezia ci ha davvero fatto fare un altro campionato. Già era un gruppo fantastico, il Chino ha aggiunto quel tasso di qualità che ci ha permesso di fare la differenza”.

Infine, arrivano gli auguri a Recoba: "Tanti auguri cigno! Se capiti in Italia ci troviamo con Pedone, Maniero e gli altri, sarebbe bello fare una cena veneziana. Quando si potrà tornare al ristorante, naturalmente".


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