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Mancini: "Ancora pochi italiani in Serie A, ma i giovani stanno aumentando"

di Christian Liotta
Fonte: Dall'inviata Egle Patanè

All'indomani della qualificazione ad Euro 2020, Roberto Mancini, ct della Nazionale azzurra, interviene in collegamento video nel corso del Festival dello Sport in compagnia del presidente Figc Gabriele Gravina e di Leonardo Bonucci. Mancini sottolinea in primo luogo i miglioramenti compiuti dal movimento nazionale dopo la cocente delusione dell'assenza al Mondiale di Russia 2018: "Era solo questione di aspettare e dare fiducia a giocatori bravi ma forse un po' abbacchiati dopo l'eliminazione con la Svezia. La media di giocatori italiani in campionato è ancora bassa ma ci sono tanti giovani che giocano e quindi la cosa è positiva. Differenze tra club e Nazionale? Io sono stato sia giocatore che allenatore ad entrambi i livelli. Cerco di essere elastico coi giocatori perché le settimane per lavorare sono sempre poche, l'importante è lasciare che i giocatori che sono sotto pressione possano riposare".

Cosa rappresenta la maglia azzurra? "Il massimo traguardo per chiunque inizi a giocare a calcio. Quando sei bambino e inizi a vedere i campioni con la maglia della Nazionale, è qualcosa di diverso. Io sono stato tifosissimo della Nazionale del 1982, mi ha fatto vivere emozioni enormi. L'apice è quando parte l'inno". 

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