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Mancini: "Italia, sono ottimista. Niente stage, rispetterò le esigenze dei club: qui voglio gente rilassata e riposata"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Secolo XIX

"Sono molto ottimista. I ragazzi che alleno sono molto giovani e l’entusiasmo lo devono avere per forza, così come non possono non essere ottimisti. Sono bravi, magari mancheranno un po’ di esperienza, alcuni di loro non hanno fatto partite a livello internazionale, ma anche quella arriverà. I valori ci sono". Roberto Mancini è fiducioso e trasmette il proprio sentimento anche durante l'intervista rilasciata al Secolo XIX.

I TALENTI - "Fuoriclasse assoluti al mondo quanti ce ne sono? Due o tre, quattro al massimo. Ci sono squadre con tanti buoni giocatori e con questi riescono a vincere. Noi non possiamo sapere come cresceranno Insigne, Romagnoli, Chiesa, Caldara. E poi magari esplode qualcuno che adesso non si vede ancora. È successo ad altri, nella Francia, per esempio; fino a poco fa non sapevamo niente di Mbappé o Dembelé. Spero che nelle prossime amichevoli a Genova e Bologna venga tanta gente, queste sono piazze molto importanti per me e non avrei mai immaginato di tornarci da ct".

NAZIONALI E CLUB - "Il problema del ct è sempre stato quello di rispettare le esigenze di un club. Io non farò stage, mi adeguerò alle necessità delle varie società, voglio che i calciatori arrivino in Nazionale rilassati e riposati".

I MONDIALI - "In questo Mondiale ci sono tre giocatori che possono cambiare le partite da soli: Messi, Ronaldo e Neymar. Poi ci sono tanti altri buoni giocatori".

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