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Marani durissimo: "Sembra l'Inter dei tempi bui"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: blog.guerinsportivo.it

Matteo Marani, direttore del Guerin Sportivo, ha analizzato con durezza le ultime due debacle dell'Inter. Un punto di vista estremo, ma che va apprezzato per la qualità degli argomenti. Una critica fortissima, ma non campata in aria come spesso se ne sentono e leggono. Soprattutto in questo periodo, nefasto per i colori nerazzurri. 

"Stavolta non si è salvata nemmeno la faccia, neppure il decoro. L’Inter esce di fatto dalla Champions e dalla stagione in un modo che neppure il peggior nemico juventino poteva immaginare o sperare. Una disfatta totale, completa, un’umiliazione condita da una difesa da torneo parrocchiale e da un allenatore, Leonardo, che dovrà fare una rapida retromarcia per evitare l’abisso.
Non cambio opinione. A me Leo piaceva e piace, perché ha intelligenza e voglia di crescere. Ma deve capire che il calcio moderno non è solo fantasia, gioia e filosofia orientale, è anche equilibrio, pragmatismo e controllo della situazioni. Vista la (in)difesa anti-Schalke, ho la sensazione che certe partite non vengano preparate, vedi il derby di sabato, e che i meccanismi difensivi siano lasciati all’improvvisazione, al caso, con l’inevitabile goffaggine di chi vi partecipa. Samuel e Lucio sono assenze pesanti, parliamo di due giganti nel ruolo (specie l’argentino), ma mette tenerezza vedere Chivu – eccellente come centrale ai tempi della Roma – allo sbando, con la seconda espulsione consecutiva in tre giorni. O Ranocchia, che pure ha talento e numeri, rinculare affannosamente sino all’autogol comico.
Ripeto: siamo di fronte a una disfatta senza alibi né giustificazioni. Mi è ricomparsa davanti agli occhi l’Inter dei tempi peggiori, quella che non perdeva, bensì crollava al suolo. Senza equilibrio, compatezza, senza quel minimo di astuzia che avrebbe almeno consigliato prudenza dopo il secondo vantaggio.
Il paradosso sta prendendo piede, si innalza minaccioso giorno dopo giorno. L’unico a sollevare una coppa potrebbe essere, alla fine della prima stagione post-Mourinho, il vituperato Benitez, trattato da Moratti e dall’ambiente interista come un intruso, un nemico. Su tre obiettivi, due li ha centrati, e neppure così scontati vista l’Inter odierna. Ricordo anche che lo spagnolo non aveva Milito, Pazzini, Ranocchia, Cambiasso e altri infortunati eccellenti. Leonardo, che non ha mai negato il richiamo evocativo a Mourinho, potrebbe cadere vittima della sindrome portoghese: Zeru tituli. Al Milan prima, all’Inter ora".


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