Matteo Curci: "Per il padre Dimarco è più forte di Theo. Il gol in Inter-Parma rivincita per la famiglia"
Nel viaggio di SportWeek alla scoperta delle radici di Federico Dimarco, a raccontare il legame tra il giocatore dell'Inter, la famiglia e il quartiere di Porta Romana è Matteo Curci, titolare insieme al fratello Riccardo (dal quale è diviso dal tifo, in quanto uno interista l'altro milanista, ndr) di un ristorante situato a pochi metri dal negozio di frutta del padre: "Federico è venuto a mangiare da noi due o tre volte. Si merita tutto quello s’è guadagnato. Ha lavorato, ha sofferto, ha girato mezza Italia prima di tornare all’Inter, dove era arrivato bambino. Per noi di Porta Romana, il negozio del padre è diventato una specie di luogo simbolo dell’interismo. Ci andiamo in settimana per parlare di formazioni e allenamenti; e, dopo la partita, per il commento della partita e della prestazione di Federico".
Curci racconta poi la visione che il padre ha del figlio: "Gianni ci tiene tanto a rivendicare i meriti del figlio. Per lui è più forte di Theo Hernandez e dice sempre che, non fosse stato italiano, sarebbe tornato all’Inter prima. Dopo il gol, bello e decisivo, all’Empoli, la famiglia ha fatto una grande festa, la stessa fatta quando Fede segnò proprio all’Inter, a San Siro, con la maglia del Parma, con un tiro al volo simile a quello di Empoli, perché con quel mancino Fede può fare quello che vuole. Quel giorno, per tutti i Dimarco fu una grande rivincita, anche se il cuore di ciascuno di loro resta nerazzurro. Federico e i compagni? È grande amico di Lautaro Martinez, non so se ancora di Romelu Lukaku, ma ha ottimi rapporti pure con un ex come Ibrahimovic".