Mazzola: "Ramos è incredibile, quando lo vedo giocare penso a Facchetti. Pronostico? Sono superstizioso"
"C'è un momento che non dimenticherò mai: vedere di persona il mio idolo, Di Stefano. Sono uscito dagli spogliatoi e lui era lì... Non mi sembrava vero, l'ho guardato e si è reso conto. È venuto da me e mi ha detto alcune cose, il peccato è che non ho capito niente. Ero scioccato (ride, ndr)". Il racconto ai microfoni di AS è di Sandro Mazzola, che a poche ore da Inter-Real Madrid ricorda la finale di Coppa Campioni del lontano 1964.
Hai continuato a parlarci durante la partita?
"Sì, a volte in compagnia si parla. Il meglio è arrivato dopo uno dei miei gol. Si è congratulato con me in modo molto sportivo con una stretta di mano. È stato il massimo per me".
Quel giorno c'era anche un faccia a faccia con Puskas ...
"Sì, prima della partita Puskas mi disse che aveva giocato contro mio padre e che io ero il suo degno erede. Non me l'aspettavo, ero molto commosso".
Chi ti piace oggi del Real Madrid?
"Amavo Cristiano. Quando lavoravo come commentatore, una volta ho avuto una partita dei Real e ho chiesto di parlare con lui. È stato molto gentile con me. Senza i portoghesi, il Real non è lo stesso, anche se ha comunque giocatori fantastici. Uno di loro è Sergio Ramos, ma c'è qualcosa che non mi è piaciuto di lui...".
Cosa?
"Il gol all'andata (ride, ndr). Quanti gol ha già fatto? Incredibile. Quando lo vedo giocare, penso a Facchetti. Era un esterno, ma se avessero avuto bisogno di lui, sarebbe andato all'attacco e avrebbe segnato gol. Ramos appare sempre quando il Real è in difficoltà".
Cosa ti aspetti domani?
"Conte, per me, deve giocare da italiano. Deve lasciare l'iniziativa a Zidane e ferirlo non appena la sua squadra sbaglia".
San Siro domani sarà vuoto. Puoi goderti il calcio senza tifosi?
"Ho bisogno di un caffè per guardare le partite in questi mesi. Mi manca l'atmosfera, le persone, è tutto strano. Ma è il nostro turno. Torneremo in tribuna".
Una pronostico?
"Ce l'ho, ma come sempre non lo dirò. Sanno che sono superstizioso...".