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Mazzola: "Terzo posto? L'Inter è capace di tutto. Bravo Pioli. Su Ronaldo e Moggi posso raccontare..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: gazzamercato.it

Intervistato da GazzaMercato, Sandro Mazzola ha parlato anche di Inter e non solo di Italia.

A un anno dal Mondiale, chi vedrebbe come decisivi per la manovra azzurra?
"Credo che il gruppo sia fondamentale per raggiungere qualsiasi traguardo. Verratti su tutti è e risulterà il più importante nella nostra Nazionale. Ha qualità importanti che possono servire sia in fase difensiva che offensiva. E’ un momento positivo per il calcio italiano a mio modo di vedere, ci sono dei giovani interessanti che si stanno mettendo in mostra anche con le maglie di club blasonati, come ad esempio Gagliardini all’Inter e tanti altri. Ventura dovrà continuare a scovare ragazzi talentuosi e a provarli fino a trovare la quadratura del cerchio. Siamo un cantiere aperto".

Ventura sa valorizzare le proprie risorse. Un po' come Pioli all'Inter?
"A me Pioli piace molto, anche lui merita fiducia e soprattutto va fatto lavorare con continuità. E’ arrivato a stagione in corso e, nonostante ciò, ha dato segnali più che incoraggianti. Ha delle idee innovative e intelligenti, sa gestire il gruppo e motivarlo in modo produttivo".

Il terzo posto è un'utopia?
"Con l’Inter non si sa mai. Quando le cose sono impossibili riesce a farle, è quando sono semplici che hanno timore e perdono".

Crede che sia lui l’uomo giusto per un ciclo vincente?
"Pioli ha la personalità giusta per vincere. Non fa trasparire il suo spessore all’esterno ma con il gruppo so per certo, avendo parlando con persone a lui vicine, che tiene alta la concentrazione e sa gestire qualsiasi tipo di situazione. Ha carattere e qualità, queste sono caratteristiche rare da trovare in giro. Lui è l’uomo giusto per riportare l’Inter a trionfare. La squadra, per essere competitiva ad ogni livello, ha solo bisogno di mantenere i pezzi pregiati e acquisire qualcuno nei punti giusti, a parte il solito Verratti, ci sono talenti italiani interessanti da comprare senza spendere esageratamente".

Da ds il suo acquisto più importante è stato Ronaldo, un aneddoto legato al Fenomeno?
"Ronie era la fine del mondo. Prima di acquistarlo su di lui c’era moltissima diffidenza, in pochi credevano che in Italia sarebbe riuscito a fare la differenza tanto quanto era riuscito a fare in altri campionati. Nei primi mesi dette già modo a tutti di ricredersi, aveva solo il limite di passare poco la palla e io glielo facevo notare. A questa mio osservazione lui rispose degnamente quando nel 1998 segnò un gol decisivo per il passaggio del turno in Coppa Uefa. Fu incredibile, partì da metà campo dribblando tutti, compreso il portiere, ma prima di mettere in rete si girò per guardarmi poi mi corse incontro ridendo e urlando: “Allora Direttore adesso che mi dici?”. Un vero fenomeno, non ho mai più visto un calciatore così devastante".

Perchè si interruppe il rapporto con Massimo Moratti?
"Non ho mai capito nemmeno io il perché ma rimasi molto colpito. Negli anni mi ero accorto che Moggi era diventato un suo consigliere facendogli credere ogni anno che sarebbe venuto all’Inter, ma non credo che questo sia stato decisivo per la nostra separazione. In realtà Moggi non ha mai voluto il bene dell’Inter, è sempre stato un grande manovratore".


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