Micciché: "Lega Serie A senza regole, I big hanno le responsabilità maggiori"
Sono settimane di forti contrasti all'interno della Lega Serie A. Oggi il Corriere della Sera offre una visione da parte di Gaetano Micciché, che alla guida dell'assemblea c'è stato in passato. "Se ripenso a quel periodo della Lega serie A, il mio sentimento è ambivalente. Devo confessare che, oltre all’entusiasmo, l’esperienza mi ha procurato grande fatica. È un ambiente che manca totalmente di regole. Condivido il ragionamento di Gabriele Gravina sullo statuto e le maggioranze. Vedete, l’anomalia della Lega è che club con fatturati, stadi e seguito diversi fra loro hanno gli stessi diritti. Ma la responsabilità di vendere i diritti televisivi, far entrare o meno i fondi di private equity — strategia che peraltro approvo in pieno —, o riformare i campionati dovrebbe essere di esclusiva competenza delle big. Le regole fondamentali devono essere delegate alle società di maggiori dimensioni in modo tale da riconoscere un beneficio economico maggiore alle medie e piccole società. L’assemblea si dovrebbe riunire una volta l’anno e negli altri casi delegare al consiglio le altre decisioni".
Secondo Micciché i manager fanno fatica a restare "perché non vengono assegnati mandati chiari e non c’è un azionista di riferimento. Uscivo da ogni assemblea con un mal di testa violento: non era facile dirigere le riunioni tra presidenti che urlavano, altri che pensavano ai fatti propri e altri ancora che si scambiavano insulti. Però, se un sistema non funziona, chi lo rappresenta maggiormente e penso ai grandi club, ha più responsabilità degli altri".