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Milanese: "Ho strappato a Ronaldo la maglia della finale di Parigi. Napoli-Inter? Spero se la giochino fino a fine anno"

di Redazione FcInterNews.it

Mauro Milanese è il doppio ex scelto da gazzetta.it per un parere su Napoli-Inter, nonché per una serie di aneddoti sulle sue esperienze in Campania e in Lombardia. "Ogni volta che chiedevo a Ronaldo dammi la maglietta, lui mi diceva: 'Alla prossima'. A Parigi dopo la finale di Coppa Uefa, in cui lui segnò a Marchegiani il 3-0, gliel'ho strappata di dosso e l'ho portata via. Me la sono fatta autografare e ora ce l'ho io ma non dico in quale casa sennò arrivano i ladri", ricorda sorridendo. "Quel gruppo era unito e poteva fare anche di più. Abbiamo una chat, "i ragazzi del 97-98', anche se non siamo più ragazzi. Ricordiamo il passato, magari il giorno in cui abbiamo vinto la Coppa o il derby".

Bei ricordi anche per quel che riguarda il Napoli. "Dopo aver segnato un gol vittoria al 93' contro il Verona i tifosi hanno esposto uno striscione: 'Mauro: l'unico milanese buono' - dice - Per rivincere lo scudetto il Napoli deve cercare di vincere stasera. Il pubblico può essere un'arma a doppio taglio perché ti spinge talmente tanto che puoi prendere qualche ripartenza. Non è decisiva, l'Inter ha due risultati su tre. Chiaro che la vittoria di una o dell'altra dà grande convinzione". 

Si passa all'analisi dei singoli protagonisti, partendo dagli allenatori. "Spalletti è partito col piede giusto e ha tenuto botta, ma mi ha sorpreso anche Inzaghi. Sta facendo bene giocando un calcio di qualità superiore a quello dell'anno scorso. Koulibaly? Deve giocare, uno con quella fisicità e l'adrenalina di queste partite, l'aspettativa che vive Napoli per questa gara, un'ora e mezza la gioca. Atleti di quella partita devono essere pronti a giocare tre partite a settimana". Quindi un confronto tra gli attaccanti.  "Osimhen è devastante a campo aperto, Dzeko è più da temere in area di rigore. Ha caratteristiche da uomo di sponda, viene incontro, l'altro attacca più la profondità e allunga l'avversario per poi trovare il compagno. Mertens? Non dimostra neanche 35 anni, ha baricentro basso, passo stretto, veloce, intelligente. Ha ancora la forza di fare la giocata. Non si può fare a meno di giocatori che fanno la differenza". Da difensore non manca un parere su Skriniar. "Fa sempre il suo, nella totalità delle partite è uno di quelli più solidi, si infortuna poco e pedala. Sono le pedine che servono alla squadra".

"Finalmente abbiamo un campionato avvincente, con tre squadre più la Juve un po' più staccata ma che ha fatto un grand emercato. A prescindere da stasera mi piacerebbe vedere Inter e Napoli che se la giocano fino all'ultimo".


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