.

Moggi: "Mourinho non è più quello di una volta"

di Domenico Fabbricini
Fonte: Libero-news.it

Dal suo blog, pubblicato sul sito di Libero (www.libero-news.it) Luciano Moggi analizza il comportamento di José Mourinho. Per l'ex Dg della Juve lo Special One è preoccupato, teso, insomma cambiato. Meno sicuro di una volta, forse per il troppo stress? Ecco l'intervento per intero di Moggi, escludendo la sua analisi sulle restanti squadre:

"Vedo molto cambiato Mourinho, non so se dipenda dal fatto di sentirsi meno sicuro di prima o dall’atteggiamento assai diverso che si è voluto dare in questa sua seconda stagione all’Inter. Il Mourinho che tutti ricordiamo è il condottiero un po’ spavaldo e sfrontato che ha fatto irruzione nel nostro campionato con piglio di superiorità, ma anche con un pizzico di ironia e divertissement, che ne temperava i giudizi più pesanti.
Di quel Mourinho non è rimasto più niente. Sfrondato di tutte le aggiunte non necessarie, lo Special One non sorride più, non fa battute, assume spesso le sembianze di Achille nei giorni dell’ira e non concede più nulla agli avversari. Il Ranieri dello scorso anno era «un 70enne che non aveva vinto nulla», sicché l’offesa si perdeva nell’eccesso non reale dell’età. Ora «uno che piange sempre» è la replica stizzita per l’attacco del tecnico della Roma alla «prepotenza dell’Inter e ai falli sistematici dei suoi giocatori, lasciati impuniti dall’arbitro». Ranieri ha risposto allo stesso modo: «Mourinho si lamenta sempre, per confondere le idee». Allusione alle critiche all’arbitro per le troppe interruzioni, laddove, per Ranieri, Rocchi avrebbe dovuto fischiare di più per punire i falli dei “picchiatori” interisti. Il mutato atteggiamento dello Special One è riservato anche alla squadra, che non gli è piaciuta («era stanca»). E per Balotelli non ci sono attenuanti («Da zero»).
Troppi infortuni
Il fattore stanchezza avanzato da Mourinho non regge. Gli impegni di Coppa ci sono stati anche per Juve, Milan, Fiorentina e Roma, con un record di infortunati per i giallorossi cui si è aggiunto, durante la partita, un uomo-chiave come De Rossi. Se la squadra di Ranieri è uscita imbattuta da San Siro è stato per indubbi meriti, che premiano Ranieri e lasciano molti interrogativi sulla sapienza tattica di Mourinho dimostrata nella vittoria di Kiev.
Se poi Mou guarda ai cinque gol della Juve a Bergamo, allora si capisce meglio il suo cattivo umore, che potrebbe diventare pessimo se Camoranesi continuerà a fare l’uomo in più dei bianconeri e della vecchia guardia, dove sta per tornare anche Del Piero. La classifica ha preso i contorni pronosticati in avvio. Le tre grandi potenze a condurre, con l’Inter ancora ben salda a +5 sulla Juve, e il Milan terzo per uno dei miracoli che avvengono nel calcio, quando l’audacia e l’apparente squilibrio in campo ti premia anzichè punirti. Ma visto che vince, e su un campo difficile come quello laziale, comprendo come Leonardo si inorgoglisca e pronunci la parola proibita che Galliani non vuol sentire, «lo scudetto»".


Altre notizie