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Monito di Nicchi: "I dirigenti non facciano i tifosi"

di Christian Liotta

Ai taccuinidella Gazzetta dello Sport, il presidente dell'Aia Marcello Nicchi lancia un monito a tutti gli addetti ai lavori del calcio invitandoli ad un atteggiamento più sereno verso la classe arbitrale: "Noi ammetteremo sempre gli errori, il nostro compito è quello di migliorarci sempre, allenandoci ogni giorno. Per questo non sono accettabili frasi come 'Arbitro incapace' o 'svista voluta'. Allenatori e giocatori dovrebbero evitare in campo proteste plateali. Non solo, i dirigenti dovrebbero evitare di fare i tifosi, rilasciando dichiarazioni a caldo che sono come benzina sul fuoco". Il riferimento non è solo alle dichiarazioni post-Cagliari di Massimo Moratti: "Parlo in generale perché il problema è generale. Ma sia chiaro: insulti non ne accettiamo. Gli arbitri devono essere tutelati perché senza di loro non si gioca". 

Tagliavento dopo la brutta direzione di Juve-Inter ha dichiarato: «Sì alle critiche, no alle insinuazioni sulla buonafede». Concorda?
"Su ogni virgola. Non siamo permalosi, ammettiamo e continueremo ad ammettere i nostri errori. Il nostro compito è migliorarci sempre, limitando gli sbagli. Parliamo di professionisti che si allenano ogni giorno: per questo non sono accettabili frasi e insinuazioni tipo «arbitro incapace» o peggio «svista voluta». Ci vuole rispetto: che facciamo quando un grande giocatore manca un gol da pochi passi, diciamo che lo ha fatto apposta o che può capitare? Certe parole vanno pesate. E lo dico da presidente di una associazione devastata da Calciopoli. Oggi siamo ritornati grandi: nel 2006 gli internazionali erano 7, adesso 10".


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