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Moratti, 15 anni di Inter e quell'enorme cruccio

di Fabio Costantino

Era il 18 febbraio 1995 quando Massimo Moratti restituì alla sua famiglia le redini dell'Internazionale, subentrando a Ernesto Pellegrini (l'annuncio ufficiale il 25 febbraio). Un binomio nato negli anni Cinquanta (esattamente, tra il '55 e il '68) e caratterizzato da grandissime gioie e trionfi, quello tra la famiglia Moratti e il club nerazzurro. Oggi, Massimo sta ancora cercando di eguagliare le imprese realizzate da papà Angelo, e la strada, dopo tante amarezze, sembra finalmente quella giusta. Ma all'inizio fu tutto molto difficile. Le vittorie non arrivavano, nonostante ingenti investimenti nel mercato e l'arrivo di grandi campioni. In 7 anni di presidenza, solo una Coppa Uefa nel 1998 (e molti allenatori che si sono alternati sulla panchina), frutto di circa 500 milioni di spese. Poco, troppo poco per non essere considerato inadatto al ruolo di presidente. Un periodo non semplice, che lo ha portato per due volte alle dimissioni dalla carica di presidente nel primi 10 anni di gestione.

La prima volta avviene il 6 maggio 1999, dopo le pesanti critiche ricevute per la sua scelta di affidare la squadra all'allenatore Roy Hodgson. Nel gennaio 2004 si dimette una seconda volta dalla carica di presidente della squadra, pur conservandone la proprietà, insieme a quattro componenti del consiglio di amministrazione e gli subentrerà Giacinto Facchetti fino al settembre 2006, quando in seguito alla scomparsa del mai dimenticato Facchetti torna al vertice del club. Da quel momento, però, la sua vita cambia, così come la storia recente dell'Inter. Lo scandalo Calciopoli mette in risalto inganni di cui lui e la squadra nerazzurra erano stati vittime e la giustizia sportiva ripristina la legalità. Uno spartiacque, il 2006, che dà il via a una serie di trionfi nerazzurri in Italia: l'Inter vince infatti i successivi campionati 2006-2007, 2007-2008, 2008-2009, oltre al campionato assegnato d'ufficio del 2005-2006. In mezzo, anche qualche coppa Italia e Supercoppa.

Resta però il cruccio della Champions League, il vero obiettivo di Massimo Moratti, quello che gli consentirà davvero di veder paragonata la sua gestione a quella di Angelo. Ogni anno sembra quello buono, ma per una ragione o per l'altra la fortuna non arride ai nerazzurri. Anche in questo 2010 il presidente cercherà di portare a casa il trofeo, e se potrà farcela lo scopriremo tra qualche giorno, quando l'Inter sfiderà il Chelsea. In attesa del verdetto del campo, non resta che fare i migliori auguri a Massimo Moratti per questo prestigioso traguardo.
 


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