.

Moratti: "Se Messi lascerà il Barça, lo saprò per primo"

di Fabio Costantino

Un incontro tra due amici, che questa estate hanno letteralmente infuocato il mercato internazionale con un'operazione da fantamercato, lo scambio Eto'o-Ibrahimovic. Massimo Moratti e Joan Laporta vivranno intensamente la sfida di stasera tra i propri club, ma il loro rapporto rimarrà sempre cordialissimo. Ieri i due si sono incontrati nella sede della Gazzetta e sono tornati a parlare dei rispettivi nuovi acquisti: "Il Barça aveva bisogno lì davanti di qualcuno straripante come Ibra - ha spiegato Moratti -, noi di un attaccante che partecipasse al gioco e con grande classe. Sono contento quando segna Zlatan, così come lo ero quando andava in gol Ronaldo. Sono una persona che si affeziona ai giocatori, soprattutto quando ti fanno guadagnare il quadruplo di quello che li hai pagati...".

Grande cordialità tra i due presidenti quando si parla della partita di stasera a San Siro. Laporta fa un augurio a lunga scadenza al collega e amico: "Se non riusciremo a centrare il bis, spero tocchi all'Inter". Il presidente dell'Inter ha poi affrontato il discorso legato a Leo Messi, il suo sogno del cassetto che per ora è in mano al suo amico Laporta ("Vorrei che chiudesse la carriera dove l'ha iniziata a 13 anni", ha detto il numero uno catalano), consapevole delle difficoltà di vederlo in nerazzurro. Ma la speranza è l'ultima a morire: "Non credo che Laporta se ne priverà e ha fatto bene a stabilire quella clausola rescissoria, così non mi ci fa pensare. Se un giorno però dovesse lasciare Barcellona, sarei il primo a saperlo. La nostra amicizia si fonda infatti sulla fiducia reciproca...". Una fiducia che ha portato Moratti a rinunciare a un colpo che aveva in mente, Ronaldinho, su consiglio proprio dell'amico Laporta, anche se non si può dire apertamente: "Di certe cose non si può parlare, qualcuno potrebbe arrabbiarsi...".


Altre notizie