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Moriero: "Andai all'Inter dopo aver firmato con il Milan. Ronaldo? Ecco cosa ci disse prima della sfida con lo Spartak Mosca"

di Mattia Zangari

"Una sera ero a cena con un club inglese, mi ero svincolato dalla Roma e dovevo andare in Inghilterra, però è arrivata la telefonata di Adriano Galliani che mi ha proposto di andare al Milan: ho detto sì e ho firmato". Ai microfoni de Il Posticipo, Francesco Moriero comincia così il racconto del suo bizzarro trasferimento all'Inter, conseguente a un accordo trovato con i cugini. "Poi c’è stato un fatto strano - spiega l'ex Sciuscià -. André Cruz aveva firmato con entrambe le milanesi, alla fine ha scelto i rossoneri. All’Inter è stata proposta una lista di giocatori del Milan e Gigi Simoni ha scelto me in cambio: ho accettato perché andavo a giocare coi calciatori più forti del mondo. Non che nel Milan non ci fossero… Ma poter giocare con Ronaldo mi stuzzicava". 

In nerazzurro, Moriero, ha vissuto nel '98 la sua migliore stagione: "Quell’Inter fece un campionato strepitoso ed era una squadra simpatica a tutta l’Italia, formata da giocatori importanti che in campo davano tutto. Quell’anno per me è stato fondamentale perché ho vinto la mia prima Coppa UEFA, avrei potuto vincere il campionato, ma sappiamo tutti come è andata… Il contatto Ronaldo-Iuliano? Non c’era bisogno della Var per valutare che quello era calcio di rigore. Magari ci fosse stata la Var nel 1997-98". 

Moriero ebbe l'onore a quell'epoca di condividere lo spogliatoio con il Fenomeno Ronaldo: "Oltre a essere stato uno dei più grandi giocatori al mondo, perché quello che faceva non lo faceva nessuno e non lo fa nessuno nemmeno oggi, Ronaldo era un ragazzo molto semplice che stava bene con tutti noi, faceva la differenza in campo e fuori - dice Moriero -. Nella semifinale di ritorno con lo Spartak Mosca in Coppa Uefa c’erano quindici gradi sotto zero, il campo era gelato e pieno di fango: prima dell’inizio Ronaldo aveva convocato tutti quanti nello spogliatoio per dirci 'Ragazzi, non vi preoccupate, oggi ve la faccio vincere io la partita', e così ha fatto". 

Nel 1999-2000, dalla Juve arriva Marcello Lippi e qualcosa va storto: "Secondo me quell’Inter era ancora più forte, non so che cosa sia andato storto col mister. Via Simeone e Pagliuca, erano arrivati Paulo Sousa, Vladimir Jugovic, Laurent Blanc, Christian Panucci e Christian Vieri. Avevamo la squadra più forte del campionato, ma non abbiamo vinto niente. Questo significa che nel calcio i nomi contano poco, sono importanti le persone e il gruppo. Qualcosa allora non è andato…".

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