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Muniozgren, stella della Pelota di Milano: "Sono mezzo interista, ma la Real Sociedad è la mia vita"

di Christian Liotta

C'era un angolo di Paesi Baschi nel cuore di Milano. Fino agli anni Settanta, infatti, all'interno del quartiere di Brera, in Via Palermo 10, sorgeva lo Sferisterio, tempio di un gioco denominato Jal Alai, in basco 'festa allegra': si trattava di una specialità nella quale non si usa il pugno, ma per raccogliere e catapultare la palla serve una cesta di vimini a punta. Quello spazio veniva chiamato familiarmente Pelota e accolse alcuni dei più forti giocatori di pelota basca, lo sport tradizionale della comunità autonoma della Real Sociedad.

C’è chi in quello spazio ha fatto la storia e ha scelto comunque di rimanere a Milano. Ad esempio Elizburu Muniozguren, arrivato in Italia nel 1972 e stabilitosi qui. Raggiunto dalla Gazzetta dello Sport, Muniozgren racconta la sua simpatia per l'Inter, che però non scavalca il tifo per i Txuri Urdin: “Sono anche io mezzo interista per via della famiglia di mia moglie, ma la Real è la squadra della mia vita: non si discute. Da piccolo era in Seconda Divisione, poi è salita quando avevo 11 anni, e non dimenticherò mai i nostri eroi che vinsero due volte la Liga tra il 1980 e il 1982: la formazione con Arconada in porta, Kortabarria in difesa, Perico Alonso, padre di Xabi Alonso, e Zamora a centrocampo e Jesús María Satrústegui davanti. Non ricordo una Real Sociedad giocare così bene in Europa come questa e, anche se l’Inter con l’Udinese è stata impressionante, penso davvero che possiamo fare una sorpresa a San Siro e terminare primi nel girone”


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