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Mura: "Inter, il derby come l'Atletico per la Juve. Spalletti 'imita' Allegri"

di Mattia Zangari

"Il derby del sorpasso: non era nella logica del calcio ma nella tradizione popolare, che vuole favorito il più debole. L’Inter vince 3-2, con un gioco prima spavaldo, poi condizionato da una crescente sofferenza, man mano che calava il fiato e il Milan attaccava in modo disordinato ma pericoloso. Dall’Inter di giovedì a quella del derby c’è un abisso: sarà stata l’aria del derby o la consapevolezza che la partita valeva più dei tre punti, valeva il futuro di Spalletti e un po’ di tutti". E' il pensiero sulla stracittadina meneghina di Gianni Mura, che sulle pagine de La Repubblica scrive di un'Inter ora più che mai favorita per entrare nella top 4 della Serie A: "Dentro o fuori la Champions? Dentro, se continua a giocare con questo impegno e questo cuore - le parole della penna prestigiosa - Lo dice la classifica. Per l’Inter, già fuori da tre traguardi su quattro, il derby valeva come per la Juve il ritorno con l’Atletico. E come quella sera è stata decisiva una mossa dell’allenatore: Allegri aveva schierato Emre Can come difensore, Spalletti ha piazzato Vecino come centrocampista avanzato. E Vecino è alla base del dominio interista per tutto il primo tempo. Il Milan non trova la giusta contraria, è intrappolato da un pressing micidiale, che definirei gattusiano. Gli ultimi cinque gol al Milan nel derby li aveva segnati Icardi, che ieri non c’era e chissà quando ci sarà. La statistica dice che con lui in campo la percentuale di vittoria è del 50%, senza supera il 70. Il vice, Lautaro, è stato all’altezza. Bravo da subito (assist quasi dal fondo per la botta di Vecino, gran pasticcio tra Donnarumma, Bakayoko, Calabria e Romagnoli), bravo nel lottare su ogni pallone e, infine, nel realizzare il rigore. Non chiarissimo". 

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