Nainggolan: "Il Belgio è un capitolo chiuso, sono un uomo di parola. E ora posso concentrarmi solo sull'Inter"
Fonte: Espn
Lunga intervista di Radja Nainggolan a Espn. Il centrocampista nerazzurro ha parlato del suo rifiuto di tornare a giocare per il Belgio e del momento vissuto all'Inter. "Avevo già detto che in caso di mancata convocazione alla Coppa del Mondo non sarei più tornato a giocare in nazionale e lo confermo - spiega il Ninja -. Sono un uomo di parola. Anche se il Belgio dovesse cambiare ct, non tornerei più. Sono qui all'Inter e gioco il mio calcio. Quando dico che è finita, è finita. Adesso ho 4-5 giorni liberi ogni volta che c'è una pausa per le nazionali e sono contento di potermi concentrare solo sull'Inter e sulla mia vita al di fuori del calcio. Per me, la nazionale è stata una grande esperienza e continuo a tifare per i miei compagni, ma ci sono alcune cose che non posso accettare. E parlo di decisioni prese su di me e giustificate con patetiche scuse".
"Avevo giocato un grande Europeo in Francia con il Belgio e poi sono stato scartato senza motivo - attacca Nainggolan -. Venivano chiamati giocatori che nemmeno giocavano nel proprio club, mentre io ero escluso. Giocavo 50 partite e non venivo chiamato. Non ho mai chiesto di giocare titolare, ma almeno di poter lottare per una maglia. Mi è stato mancato di rispetto perché le cose vanno dette in faccia. Purtroppo, nel calcio come nella vita, si fa fatica a staccarsi le etichette una volta che la gente te le ha appiccicate. Tutti quelli che mi conoscono possono dire che non sono una brutta persona, che sono un generoso. E a me piace far star bene chi è intorno a me, è così che sono stato educato".
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