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Natalino: "Voglio dimostrare di poter fare qualcosa di diverso dal calciatore. In più ripago l'Inter dei sacrifici"

di Daniele Alfieri

"Dall'essere sul tetto del mondo in una società come l'Inter a trovarsi su una barella a rischiare la vita, non è il massimo per un ragazzo di 20 anni. Questo però mi ha fatto crescere, a livello di salute ora sto bene e penso sia la cosa fondamentale". Nemmeno l'aritmia sintomatica che gli stava fermando il cuore ha stoppato Felice Natalino, classe 1992. L'ex giocatore di Crotone e Inter, che con i nerazzurri ha esordito in Serie A e in Champions League, è ora osservatore del settore giovanile della società di Thohir.

"Ho intrapreso questa nuova avventura, diciamo così - spiega Natalino ai microfoni di Rai Sport -. Sono ancora alle prime armi, però mi sto divertendo e mi sto appassionando". Ex difensore con un futuro davanti a sé, nel 2013 rischiò di morire per la stessa malattia che colpì Piermario Morosini. Ora ha preso il patentino B da allenatore e seppure con un defibrillatore sotto l'ascella vuole rimanere nel mondo del calcio. "Voglio riuscire a dimostrare che posso riuscire a fare dell’altro, non solo il calciatore, e in più voglio ripagare tutti i sacrifici che la società ha fatto per me. Speriamo".


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