Nazionale, Albertini sul centrocampo: "Sensi e Barella interpretano il calcio moderno"
Si respira una aria di sana fiducia attorno alla Nazionale maggiore dopo l'ottimo ruolino di marcia fatto di undici vittori registrato dalla squadra di Roberto Mancini. Punta dell'iceberg di un movimento che pian piano sta provando ad accorciare il gap con le altre top d'Europa, anche grazie ai risultati delle Selezioni Under: "Sono state effettuate importanti modifiche, ci sono sempre più giovani: basta vedere la Nazionale con cui stiamo ottenendo buoni risultati - ha sottolineato Demetrio Albertini, presidente del settore tecnico della Figc, a Radio Punto Nuovo -. Si deve puntare sempre al massimo. È normale ci siano situazioni che vanno monitorate, ma è anche vero che questa Federazione ha messo in atto modifiche sostanziali importanti. Nel 2010 abbiamo cambiato qualcosa in Federazione, io sono uscito proseguendo sempre su quella strada. Basti pensare che le nostre Nazionali U17 e U19 sono tra le prime quattro, vuol dire che c’è una crescita del settore giovanile, siamo arrivati in finale. D’altra parte abbiamo una Nazionale dove ci sono tanti giovani, a cui Mancini ha dato grande fiducia e hanno raggiunto record storici".
C'è ancora una cosa da cambiare, secondo l'ex centrocampista del Milan: "Quello che dobbiamo fare è migliorare nelle squadre di club perché oggettivamente gli stranieri sono in aumento. Abbiamo grandi talenti ma dobbiamo metterli nelle condizioni di farli maturare. Punto di forza a centrocampo in Nazionale? Ci sono Jorginho, Verratti, sono giocatori internazionali; Sensi, Barella che interpretano il calcio moderno. Manca sicuramente un po’ d’esperienza, però si farà col tempo. La Nazionale deve puntare sempre al massimo, in carriera ho sfiorato due volte il campionato del mondo".
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