Nicolato: "Voglio tirare fuori il meglio dai miei ragazzi. Il risultato non sia l'unico metro di giudizio"
"C’è un grande dibattito sui sistemi di gioco, ma non deve esserci l’idea che sia un modulo che fa vincere o perdere le partite. Chi pensa questo è rimasto indietro di 30 anni: non c’è un modulo offensivo o uno difensivo, ci sono moduli più adatti ai giocatori e altri meno adatti". Parte così l'avventura in Romania degli azzurri di Paolo Nicolato che prima della partenza per l'Europeo Under 21 parla così del grande impegno in arrivo. "Se ne parla sempre molto e spesso a sproposito, visto che ormai in tutta Europa le squadre sono sempre più ibride, capaci di cambiare assetto in base alla situazione, agli avversari, alle esigenze della partita" ha detto. "Alleno da 35 anni e per 30 ho fatto la difesa a 4, ma se c’è l’esigenza faccio altro. Forse sono proprio le sconfitte in amichevole con Inghilterra e Germania ad aver inquinato la visione su questa squadra, ma è giusto anche mettere le cose nella giusta prospettiva" riporta la Gazzetta dello Sport.
Sui giovani come Frattesi, Scamacca, Pinamonti, Salvatore Esposito, Rovella e sul futuro:
"Il mio futuro non mi interessa, io ragiono in maniera diversa, io ragiono sul tirar fuori il meglio dai miei ragazzi, e in questi anni ne abbiamo valorizzati tanti. In Italia si ragiona sul risultato ma quel tipo di valutazione non mi interessa, o meglio non deve essere l’unico metro di giudizio".
Su Gnonto:
"Io lo vedo come punta, anche prima punta con caratteristiche particolari, lo vedo meno sulla fascia, ma in caso di necessità lo ha fatto in Nazionale e nel club e quindi può giocare anche esterno, ma la mia sensazione è che non sia un’ala classica. Semmai uno dei due davanti, o punta centrale nel 4-3-3, perché attacca molto la profondità, sa galleggiare sulla linea avversaria, ha lo spunto negli ultimi metri".
Sul gruppo:
"La costruzione del gruppo è stata molto più semplice del previsto, me l’aspettavo ma non a questi livelli. Sono tutti ragazzi che hanno lavorato con me, mi aspettavo una semplicità di ingresso ma non così tanto. Stiamo bene insieme: questo non garantisce i risultati ma aumenta le possibilità, dal punto di vista della squadra la cosa è più complessa ma con questi ingredienti sapremo che squadra metteremo. Io mi auguro di vivere emozioni importanti e forti e di condividerle. Ciò che conta di più è condividere emozioni che ci leghino per sempre".