Nuovo stadio, in arrivo la relazione del dibattito pubblico. Restano in piedi quattro piani B
Si avvicina la data del 18 novembre, quella della conclusione del dibattito pubblico con la relazione finale cui seguirà la giunta a Palazzo Marino che, con delibera, confermerà l’orientamento pro nuovo stadio a San Siro, magari raccogliendo qualche osservazione. Ma intanto, Beppe sala, sindaco di Milano, si trova in difficoltà: come ricorda il quotidiano Il Foglio, infatti, sul tema del nuovo impianto il primo cittadino meneghino ha perso pezzi nella sua maggioranza, cosa che non era mai accaduta in questi anni. A complicare le cose, l'eterogeneità dei dissidenti, essendo otto di tre gruppi diversi. Il sindaco si è detto fiducioso che tra un anno, quando l’Aula sarà chiamata ad esprimersi, le cose cambieranno. Due possibili ipotesi: la prima è il ritorno sui propri passi della fronda, la seconda su un sostegno anche da parte delle componenti di opposizione.
Rimangono ancora vive anche altre ipotesi, come quella di Riccardo Aceti e Nicola Magistretti che hanno elaborato una ristrutturazione dell'attuale Giuseppe Meazza prevede nuovi servizi nel terzo anello e, particolare importante, consentirebbe l’attività sportiva anche durante i lavori. C’è poi il progetto di Stefano Boeri che punta ad uno stadio-bosco, già bocciato però da Inter e Milan. Di tutt’altro genere è la proposta di Asm Global, società organizzatrice di eventi che ha chiesto un incontro al sindaco per salvare la Scala del calcio, di cui è difficile parlare vista la sua genericità. Infine c’è l’idea D’Alfonso-Scalpelli: creare una newco partecipata dal Comune a cui conferire sia lo stadio sia i terreni intorno per poi cedere, con un bando, il 49 per cento della proprietà della società nonché la gestione dell'impianto: “A differenza dell’iniziativa di Inter e Milan – spiega D’Alfonso – avremmo una società con le risorse in grado di avviare subito la riqualificazione”.