Pagliuca: "Wes non è più un top. Io non dubiterei"
Domenica il Palermo sarà ospite dell’Inter. I nerazzurri, dopo aver compiuto l’impresa battendo la Juve in trasferta, sembrano essere in crisi di gioco e di risultati. Per capire meglio la situazione in casa Inter, Palermo24.net ha ascoltato Gianluca Pagliuca, che l’ambiente nerazzurro lo conosce bene, avendo difeso i pali dell’Inter dal 1994 al 1999.
L’Inter non sembra più la stessa dopo la vittoria contro la Juventus: i nerazzurri hanno racimolato solo un punto in tre partite. Colpa dell’appagamento post-vittoria?
“L’appagamento dopo una vittoria importante come quella sulla Juve è normale che ci sia, ma dovrebbe rappresentare uno stimolo in più. Invece l’Inter si è rilassata troppo, così come aveva fatto due anni fa dopo aver vinto il derby. Questo denota un po’ di immaturità dei giocatori nerazzurri, che sicuramente hanno grandi qualità, ma sono giovani e discontinui. Una partita vinta, anche se contro la Juve, non ti deve far mollare, ma anzi ti deve far dare di più. L’Inter dopo la vittoria di Torino non ha giocato con la cattiveria necessaria, come si è visto lunedì sera a Parma: non puoi far prendere palla ad un avversario a centrocampo e farlo arrivare indisturbato al limite dell’area. Spero per loro che ritrovino al più presto l’atteggiamento giusto”.
In casa nerazzurra tiene banco anche il caso Sneijder. Ha ragione il giocatore o la società?
“Hanno ragione un po’ tutti e due. Sneijder ha un contratto e, giustamente, vuole che venga rispettato. L’inter, da parte sua, chiede un aiuto da parte dei suoi giocatori, e gli propone di spalmare il contratto, pagando la stessa cifra ma su più anni. Alla fine è una richiesta plausibile, visto anche il momento economico. Ora starà a Sneijder decidere. Certo, se a propormi una cosa del genere è una società importante come l’Inter io non avrei dubbi ad accettare. Ma non so lui come la pensa”.
Ma l’Inter, eventualmente, quanto perderebbe? Sneijder fa ancora la differenza come una volta?
“Certamente non è più lo Sneijder del triplete. Negli ultimi anni ha fatto poche volte la differenza. E’ un po’ il discorso che è già stato fatto per Maicon e Julio Cesar: grandi campioni, che però evidentemente non valevano più le alte cifre che richiedevano. L’Inter sta proseguendo su questa strada: anche Sneijder potrà fare ancora bene, ma evidentemente non lo si ritiene più quel top player che era una volta, per il quale si può anche spendere pagandogli un ingaggio alto. Vedremo come si svilupperanno le cose”.
Venendo in casa rosanero, per Gasperini sarà il primo incontro ad avversario contro l’Inter, dopo la breve e sfortunata parentesi della scorsa stagione. Andrà a San Siro col dente avvelenato?
“Sicuramente. Gasperini ha questo motivo in più, cercherà di trasmettere la sua voglia di rivalsa alla squadra. Ma anche i giocatori, di per se, avranno voglia di far bene: hanno vinto un derby esaltante, e pochi giorni dopo sono stati eliminati dalla Coppa Italia da una squadra di B come il Verona. Certamente avranno voglia di far bene e di dimostrare che la prestazione contro il Catania non è stata sporadica”.
Che partita sarà?
“Sicuramente per l’Inter non sarà una partita facile. Il Palermo entrerà in campo motivato e determinato, anche se con qualche assenza (Miccoli e Donati, ndr). L’Inter è sempre favorita, è logico, ma considerate le ultime prestazioni e il fatto che quest’anno in casa fatica molto con le squadre di medio/bassa classifica, dovrà stare molto attenta. Se l’approccio sarà quello delle ultime uscite per i nerazzurri sarà dura vincere. Il Palermo, se giocherà una partita attenta, potrà dire la sua”.