Panatta: "Inzaghi merita la bella carriera che sta facendo. Il talento di Lautaro emoziona"
La Serie A vista da Adriano Panatta. L'ex campione del tennis, oggi opinionista fisso della 'Domenica Sportiva', intervistato dalla Gazzetta dello Sport spiega qual è il suo punto di vista sul mondo dello sport. Che lo porta a preferire le gesta dei singoli piuttosto che le prestazioni collettive: "Vengo affascinato maggiormente dalle grandi personalità, dai singoli nell’orchestra. Ne trovi di meno, ma i solisti che inventano sono il motivo per cui si sta fermi a vedere una partita. Ci danno la bellezza che chiediamo alla vita e allo sport. La purezza di un gesto è sempre la stessa, che si usi una racchetta o si calci una pallone. Il talento è ciò che sorprende, sbalordisce, emoziona. Una sensazione che ti dà sottoporta Lautaro Martinez o Victor Osimhen, oppure Kvicha Kvaratskhelia e Rafael Leao quando iniziano a dribblare. Serve una loro giocata per rompere la noia. Ecco, nonostante Guardiola, il famoso “tiqui-taka” fine a se stesso a sembrava noioso. Anzi, una vera rottura di palle".
Parole di elogio per Simone Inzaghi, tecnico dell'Inter: "Inzaghi sta meritatamente facendo una bella carriera: ha in mano la squadra più forte e la fa giocare bene. Per me è l’Inter la favorita per lo scudetto, subito dopo occhio alla Juve". Infine, un giudizio sull’accoglienza di Romelu Lukaku a Milano."Mi ha fatto un po’ tenerezza, con tutto quell’accanimento subito... I tifosi pretendono un attaccamento alla maglia fuori dal tempo. Per me non c’è niente di male neanche ad andare in Arabia per fare cassa: lasciamo stare i modi, ma chi al posto di Mancini avrebbe detto di no a quell’offerta?".