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Paolillo: "Xavi vuole mettere pressione all’arbitro del Camp Nou. Che la vittoria sia per l'Inter un nuovo inizio"

di Egle Patanè

"Credo non sia giusto tacere quando gli episodi sono a favore e invece parlare quando sono contro. A mio avviso le dichiarazioni di Xavi sono anche manovre per distogliere l’occhio dalla sconfitta e per mettere pressione all’arbitro che dirigerà la sfida del Camp Nou". Così Ernesto Paolillo risponde a TMW Radio a proposito delle parole del tecnico del Barça, furioso a fine gara con la terna arbitrale dopo il rigore non dato per il presunto tocco di mano di Denzel Dumfries nel match di ieri a San Siro contro l'Inter, vinto dalla squadra di Inzaghi.

La vittoria contro il Barcellona può rappresentare un nuovo inizio per l’Inter?
“Ieri sera c’è stata anche una notevole dose di fortuna, unita sicuramente a buone notizie. Mi auguro che questa partita possa rappresentare un nuovo inizio, ma a dire la verità devo ammettere di non aver visto né una maggiore serenità in campo né un miglioramento del gioco. Tirando le somme ho nottato che i giocatori in Champions si impegnano come non fanno in campionato. Magari alcuni elementi stanno cercando di mettersi in luce di fronte alle big europee”.

La scelta di Calhanoglu al posto di Brozovic può essere riproposta?
“Il giocatore si è dimostrato valido, perciò credo di sì. A volte le scelte di formazione di Inzaghi non si sono rivelate azzeccate”.

Dimarco è troppo sottovalutato?
“Persic è difficile da sostituire, ma l’Inter ha bisogno di un giocatore in grado di saltare l’uomo, cosa che in questo momento Gosens, a differenza di Dimarco, non garantisce”.

Della situazione Skriniar che ne pensa?
“Credo che se l’eventuale sostituito non fosse stato preso dalla Juventus, Skriniar ora non sarebbe più nerazzurro. Adesso bisognerà capire come sarà gestita la situazione del giocatore in futuro. In questo frangente più che Inzaghi è nel mirino la proprietà. Per fortuna in società ci sono Marotta e Antonello, in grado di gestire situazioni così complesse


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