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Parla Icardi senior: "Il mio Maurito ha carattere. Prandelli in Brasile lo avrebbe preferito a Balotelli"

di Christian Liotta

Icardi visto da… Icardi: El Grafico apre i propri microfoni anche a Juan Carlos Icardi, il papà di Maurito. Colui che nel 2001 accettò un lavoro alle Canarie portando il piccolo Mauro via dall’Argentina. E che lo ha seguito nella sua crescita calcistica: “Il suo futuro era chiaro sin da quando era piccolo; non sarebbe diventato un Lionel Messi o un Cristiano Ronaldo, ma avrebbe fatto il calciatore professionista. Gli piaceva il calcio, e dove giocava segnava. Da quando aveva cinque anni è stato capocannoniere in tutte le categorie. Al Vecindario ha segnato più di 500 gol, e la partenza da lì offriva molte possibilità. Per nove mesi ho parlato con direttori sportivi, osservatori, allenatori. A 14 anni dal Barça ci mandavano magliette firmate da Lionel Messi, dall’Atletico Madrid palloni con l’autografo di Sergio Aguero, lo voleva anche il Siviglia. Abbiamo scelto La Masia perché lì era più controllato”.

Icardi senior parla del figlio come  di un giocatore “molto professionale negli allenamenti, del resto al Barça gli hanno insegnato che se c’erano da fare 20 flessioni non ne doveva fare 19 ma 21. E nel gioco si vede: forte nel colpo di testa, molto rapido nel leggere l’azione e nel tocco di prima. Nel Barcellona ha sviluppato una tecnica impressionante. Quando giocava nella Samp, finiva gli allenamenti con le caviglie gonfie, perché lui toccava la palla di prima e i difensori intervenivano quando ormai il pallone era sparito.  E poi è uno sportivo nato, oltre che un ragazzo serio e responsabile, che ha carattere, molto carattere. E che sa bene quello che vuole”.  

Nelle parole del padre, anche un retroscena legato al mancato sì alla Nazionale italiana: "Sarebbe stato titolare in Brasile, Cesare Prandelli glielo aveva comunicato; lo avrebbe messo davanti a Mario Balotelli nelle sue gerarchie. Nell'Under 19 italiana avrebbe avuto anche il taxi per andare in aeroporto ma non ha voluto andarci; io gli dissi che comunque partecipare a quel torneo non gli avrebbe precluso la Nazionale argentina, ma lui non sentì ragioni". 


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