Pasqualin: "I calciatori dovranno adeguarsi ai tagli, l'Aic esagera"
Ai microfoni del Corriere di Verona, l'agente Claudio Pasqualin commenta la recente diatriba sorta tra Lega Serie A e Assocalciatori: "Un modus vivendi lo troveranno ma arrivarci sarà molto complicato. Parti molto distanti. La proposta di tagliare le due mensilità in cui non si è giocato, quattro se salta la stagione, era una base di partenza. Il presidente Aic, Damiano Tommasi, l’ha definita vergognosa e non mi sembrano risposte da trattativa sindacale, a meno che non si voglia alzare un muro. Capisco partire forte ma così si esagera, forse ci si disallinea pure con le esigenze della categoria. Credo che nemmeno la gente apprezzi. Che il sistema si regga un po’ con lo sputo, che ai livelli più alti si basi su plusvalenze più o meno immaginifiche, è fuor di dubbio. Ma i calciatori dovrebbero rafforzare il concetto di solidarietà. A un taglio dovranno adeguarsi, per forza”.
Altro tema scottante, quello dei diritti televisivi: "Per questo si vuole terminare la stagione. D’altronde, la sopravvivenza del sistema deve stare a cuore anche ai giocatori stessi: già il calcio italiano era in crisi, adesso ne affronterà una devastante, con molti club destinati a non farcela. L’atteggiamento dell’Aic non lo capisco. Così facendo sembra lasciare il passo alle singole trattative club-giocatore, delegando ai procuratori la definizione del quadro e abdicando alla sua intrinseca funzione 'erga omnes'. E non vorrei si finisse per infarcire i tribunali di cause e liti".