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Pellegrini: "Bisogna portare rispetto a Suning. Inter meno italiana, ma piace"

di Christian Liotta

Intervenuto ai microfoni di RMC Sport, l'ex presidente dell'Inter Ernesto Pellegrini si lascia andare ad un momento nostalgia legato ai derby della sua epoca e le differenze con oggi: "Questa è l'Inter dei tempi moderni. Ai miei tempi si potevano acquistare solo tre stranieri, ora invece ci sono tantissimi stranieri e pochissimi italiani. E' un'Inter internazionale, meno romantica rispetto ai miei tempi. Tuttavia è una squadra che attira milioni di tifosi e San Siro è sempre pieno quindi vuol dire che è un'Inter che piace. Io ho acquistato solo campioni all'Inter, giocatori affermati che mi hanno dato tante soddisfazioni. Forse ho vinto meno di quanto speravo ma i tempi c'erano avversari davvero molto forti. Adesso c'è la Juventus che distacca tutti gli altri mentre ai miei tempi il campionato era più incerto. Ora c'è poco da fare, la Juve fa un altro campionato". Il paragone tra Giovanni Trapattoni e Luciano Spalletti è ancora valido? "Direi di sì anche se forse Trapattoni è unico per il suo modo di essere. Sono due persone molto competenti, grandi professionisti e in questo si somigliano poi caratterialmente forse sono un po' diversi ma è normale. Il Trap è unico per le sue battute e la sua simpatia".

Elogio per l'operato dell'attuale proprietà interista: "I manager sono italiani e ho molta stima di Alessandro Antonello e Luciano Spalletti. Suning sta impegnando tanti soldi per acquistare ottimi giocatori, specie quest'anno. Bisogna portare rispetto verso un grande investitore che però non è né italiano né milanese, ma questi sono i tempi moderni e vanno accettati. Si è interisti anche in presenza di una società straniera. Chi non vorrebbe avere una squadra con più italiani e una società diversa? Ma non è questo l'argomento principale. Il fascino per l'Inter resta sempre. Anche il Milan che ha una proprietà straniera si è rinforzata, hanno preso un gran giocatore come Higuain e domenica sarà un bel derby. Probabilmente l'economia attuale dell'Italia con molte difficoltà fanno sì che siano pochi gli imprenditori che abbiano voglia di investire nella squadra del cuore e quindi sono sempre di meno le squadre con capitale italiano. Probabilmente se l'economia cominciasse a tirare allora forse qualcuno potrebbe tornare a investire". 

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