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Per Sconcerti l'Inter "ha più da perdere. Però Strama..."

di Redazione FcInterNews

Rischia di più l’Inter in questo derby. E' l'opinione di Mario Sconcerti espressa sulle pagine del Corriere della Sera. A suo dire, l'Inter "adesso è la squadra migliore. Il Milan è fuori dalla corsa del campionato, 9 punti di differenza da due squadre sono
un’infinità anche a questo punto della strada. Così è l’Inter ad avere più urgenza di vincere. Non dovesse riuscirle rischierebbe di trovarsi di nuovo con un distacco quasi irrecuperabile. Il Milan in questo momento da perdere ha solo l’equilibrio dei rapporti dentro la società. Mi ha molto colpito in settimana il comunicato ufficiale di Berlusconi dove si confermava la fiducia a Galliani. Non era mai successo prima. E nel frattempo è passata quasi sotto silenzio la cessione di un quinto dell’Inter ai cinesi che dovranno fare lo stadio. Anche qui è la prima volta che si accetta di allargare una monarchia per definizione assoluta. I cinesi avranno voce sul mercato? Sapranno cioè accettare i deficit che costa una grande squadra? Oppure le campagne realistiche degli ultimi anni servivano a rendersi a loro presentabili?" 

Sullo stato di forma delle due squadre Sconcerti arriva a dire: "Il Milan è diventato una squadra, in senso tecnico lo è certamente più dell’Inter che però ha grandi attaccanti. Cassano è più pericoloso di Milito perché ha più classe e perché è quasi sempre lui ad armare chi poi va in porta. Se il Milan vuole vincere, deve anticipare Cassano. Bloccato lui, si ferma il cinquanta per cento del gioco offensivo degli interisti (l'altro 50, però a quanto pare funziona, visto che, tanto per fare un esempio, a Baku Cassano non c'era, ndR). Ma anche Stramaccioni ha fatto ultimamente un buon lavoro. L’idea di una finta difesa a tre con un centrocampista che la guida e fa ripartire l’azione guadagnando una fase di gioco, è ottima e presto potrebbe far convivere la squadra con un attaccante in più". Fino allo scenario quasi apocalittico: "Sconfitte evidenti potrebbero portare a conseguenze evidenti. Anche un esonero". 


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