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Perez: "Super League, progetto ancora vivissimo. Mbappé? Ha subito pressioni politiche"

di Mattia Zangari

Dopo il doblete Liga-Champions League, Florentino Perez, presidente del Real Madrid, vuole stravincere anche fuori dal campo per passare alla storia come il principale promotore della Super League: "Il progetto è ancora vivissimo - ha detto nel suo intervento durante il programma televisivo 'El Chiringuito' -. In questo momento la questione è aperta presso la Corte di Lussemburgo, ci sarà un'udienza a breve e si pronuncerà sulle questioni che abbiamo sollevato. Crediamo di avere il diritto, all'interno della Comunità europea, di organizzare competizioni tra di noi, con la Uefa. Comprendiamo che la Uefa è un monopolio ma la competizione è un pilastro dell'Europa a 27. Una nostra esclusione dalla Champions? Non abbiamo mai avuto questa paura".

Inevitabile, per il numero uno dei blancos, toccare anche il tema Kylian Mbappé, l'uomo del gran rifiuto ai campioni d'Europa: "Questo non è lo stesso Mbappé che volevo portare al Real Madrid. Il suo sogno era giocare nel Real e ci avevamo già provato nell'agosto dello scorso anno, ma non lo fecero partire. Ha continuato a dire che voleva venire ma quindici giorni prima di farlo è cambiata la situazione. Da un lato per la pressione politica e dall'altro per quella economica.  Gli hanno anche offerto di essere il leader della dirigenza del club ma il calcio è uno sport collettivo, non c'è nessuno che possa essere diverso dagli altri. L'ha chiamato anche il Presidente della Repubblica e anche se un ragazzo come lui ne può rimanere colpito la cosa non ha molto senso. Zidane è venuto a Madrid, Benzema è un grande.... Non so perché queste cose accadano. Sognava il Real fin da bambino e mi dicono che la madre è rimasta dispiaciuta che non l'abbia realizzato. Se questo è Mbappé preferisco che resti al Psg, io volevo quello del sogno".


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